La protesta che gli studenti delle università italiane stanno portando avanti sul problema abitativo ha spinto il consiglio degli studenti dell’Università di Teramo a lanciare un sondaggio sui costi degli affitti e sulla qualità degli alloggi in città.
Ma gli studenti sottolineano anche le criticità legate sia alla qualità degli alloggi, come d’altro canto nel resto d’Italia, sia alle ubicazioni: umidità, scarso isolamento energetico, assenza di bus serali e notturni e di parcheggi sono solo alcune delle difficoltà emerse dal sondaggio.
“Sulle misure per la soluzione di queste problematiche – suggerisce Walter Verrigni – oltre a realizzare velocemente la Residenza universitaria, le istituzioni dovrebbero concentrarsi per rendere Teramo realmente una città universitaria”.
“Sono molto soddisfatto – ha commentato il rettore Dino Mastrocola – dell’iniziativa degli studenti e dei risultati che pongono Teramo tra le città universitarie con i costi più bassi. Ritengo infatti che il costo del vitto e dell’alloggio siano elementi non secondari nella scelta della sede universitaria dove studiare. Lavoreremo insieme su iniziative che possano migliorare la scelta della qualità abitativa e posso annunciare che l’ADSU, l’Azienda per il diritto allo studio, ha già censito in città 60 posti letto “certificati”, cioè garantiti sotto il profilo delle condizioni abitative e gli studenti possono da subito accedere a questo elenco che via via sarà implementato. La protesta in corso in Italia è sacrosanta e la soluzione contro il caro affitti delle stanze per gli studenti, diciamolo, è l’aumento del numero degli studentati pubblici. Per questo l’Università di Teramo ha ceduto in comodato d’uso alla Regione Abruzzo la propria sede di Viale Crucioli per la realizzazione della Casa dello studente che sarà pronta a fine 2024. Infine, ma non per ultimo, e visto che dal sondaggio emerge che il 21% dei nostri studenti è pendolare oltre i 50 km, spero che il mantenimento dei costi calmierati delle case e l’apertura dello studentato possano rappresentare un’opportunità di residenzialità anche per questa fetta di giovani, perché il percorso universitario non è solo apprendimento, ma è crescita complessiva dell’individuo, esperienza di vita, relazioni umane”.