Da anni oramai nonostante il lievitare continui dei prezzi gli italiani non rinunciano mai al classico cenone per l’ultimo giorno dell’anno
Si avvicina Capodanno e i ristoranti di tutta Italia sono pronti ad accogliere i propri clienti, lieti di aspettare il fatidico ennesimo countdown tra libagioni di ogni tipo, balli tipici, ricchi premi e cotillon, senza guardare alla folle cifra che una sola, ma pazza notte, arrivi a pesare sul proprio portafoglio.
L’usanza di celebrare il Capodanno è molto antica e nasce come festa pagana. Le sue radici risalgono all’epoca dei babilonesi, che di solito celebravano il cambio tra un anno e l’altro in corrispondenza dell’equinozio di primavera, quindi più tardi rispetto a quanto succede oggi. All’epoca dei Romani, fu Giulio Cesare a istituire il passaggio al calendario giuliano e la festa fu anticipata al 31 dicembre perché per gli antichi romani aveva lo scopo di celebrare il dio Giano. Il Dio con due volti, uno che guarda al passato e uno che guarda al futuro, il dio degli inizi, delle porte e dei passaggi al quale era dedicato il primo mese dell’anno: Gennaio.
Dopo avere speso circa 2 miliardi di euro per pranzi e cene di Natale, gli italiani si preparano a festeggiare il Capodanno 2024 perchè i preparativi e soprattutto le prenotazioni nei locali sono già andate esaurite da molti giorni. L’italiano però per indole ama stare in compagnia, ama divertirsi e soprattutto è pronto a rinunciare a qualsiasi cosa pur di festeggiare adeguatamente la notte di San Silvestro.
Si spendono infatti cifre folli per i classici botti di capodanno, ma anche cifre oramai davvero proibitive anche per andare a trascorrere le ultime ore dell’anno e salutare in allegria le prime di quello nuovo in un locale. Infatti nonostante il costo della vita sia aumentato in maniera netta in questi ultimi anni, ci sono occasioni irrinunciabili per tutti, anche per chi ormai ha detto addio da tempo a svaghi o viaggi, a causa delle difficoltà economiche. Il cenone di Capodanno è proprio uno di questi.
Parole d’ordine non badare a spese. Perchè quel che è certo è che il 31 dicembre è uno dei giorni più importanti delle feste. Rappresenta la possibilità di lasciarsi alle spalle il vecchio per accogliere il nuovo, ricominciando da zero con positività. Ecco perché il Capodanno è una di quelle occasioni in cui la scelta della compagnia diventa l’unica scelta da fare senza badare a spesa. Ecco perchè oramai tutti i ristoranti, con stelle o senza, del centro o della periferia, non rinuncia a organizzare il suo cenone di Capodanno. E fiutato il business. tutti hanno consolidato l’abitudine di proporre menu sempre più costosi, sempre più fuori dall’ordinario, con prodotti sempre più cari e ambiti sul mercato.
E quindi diventa la fiera dello champagne, di astici, e foie-gras, tartufo bianco e filetti, tutti innaffiati da vini semore più pregiati. Anche se in ogni menù poi nion deve mancare allo scoccare della mezzanotte il classico piatto di cotechino e lenticchie che alla fine verrà fatto pagare come una portata stellata. Ma l’importante è divertirsi, buttarsi dietro le spalle ansie e preoccupazione dell’anno vecchio nella vana speranza che, da domani, sarà tutta un’altra vita.