E’ la progettualità Life M&M Man and Metal”, promosso dalla Metallurgica Abruzzese con il contributo economico della Comunità Europea attraverso lo strumento finanziario LIFE. Protagonisti del progetto di ricerca sono anche la SACMe di Tortoreto e l’Università di Padova.
Nello specifico, nell’elaborazione del filo d’acciaio, la zincatura a caldo viene sostituita da un processo di applicazione controllata di un sottile strato protettivo metallico. Il tutto in grado di garantire un prodotto finito estremamente durevole e interamente riciclabile.
Alla base del progetto c’è l’idea di proteggere il filo d’acciaio con un ridotto strato protettivo tramite l’utilizzo di leghe metalliche a base di zinco e alluminio, ad alto contenuto di alluminio.
Il progetto è parte di un lungo programma intrapreso già da qualche anno dalla Metallurgica Abruzzese per ridurre l’impatto ambientale dei propri processi e prodotti oltre le migliori tecnologie disponibili oggi riconosciute dalla stessa Comunità Europea.
Le riserve naturali mondiali di zinco, infatti, vanno in rapido esaurimento. I depositi attualmente conosciuti sono stimati circa 180 milioni di tonnellate.
Considerando un utilizzo mondiale di zinco di circa 10,5 milioni di tonnellate annue, tenendo conto di nuove risorse che verranno in futuro scoperte, si stima che le riserve saranno disponibili fino all’anno 2063.
Inoltre, i processi di zincatura a caldo su acciaio generano uno strato intermetallico di lega Fe-Zn che rendono il recupero totale dello zinco molto complesso, se non impossibile.
In questo contesto, lo scopo del progetto di ricercare alternative ai processi di zincatura tradizionale, sia aumentando la vita utile dei prodotti che riducendo i quantitativi di materiale dello strato protettivo, ha un indubbio valore ambientale.
Gruppo Cavatorta (Mosciano Sant’Angelo). “Con oltre 50 anni di attività alle spalle, il Gruppo Cavatorta vanta una tradizione nella realizzazione di reti e fili per recinzioni e industria. Una storia tutta italiana iniziata nel 1961, con la costruzione del primo stabilimento a Calestano in provincia di Parma, e che oggi significa diverse unità produttive anche in Francia e Romania, filiali commerciali in Gran Bretagna e Stati Uniti e distributori in mezzo mondo.
La raggiunta dimensione internazionale non ha però impedito al Gruppo di preservare la propria italianità. In un mercato sempre più globalizzato che ha aperto nuove prospettive, ma che, d’altro canto, ha indotto effetti dirompenti sull’economia italiana ed europea e sul livello qualitativo delle produzioni nel settore dei derivati della vergella. Cavatorta, pur avendo istituito filiali logistiche, commerciali e produttive all’estero, ha conservato in Italia management, maestranze e, soprattutto, gli stabilimenti produttivi esistenti. La volontà di mantenere saldo il legame con il “made in Italy” è il segno più tangibile di quanto oggi, proprio come cinquant’anni fa, il Gruppo consideri prioritario salvaguardare la qualità dei propri prodotti.
In questo contesto, da ormai quindici anni, l’azienda dispone di un reparto di Ricerca e Sviluppo, alla costante ricerca di miglioramenti attraverso piccole e grandi innovazioni, con lo sguardo ben proteso verso la ricerca di processi sostenibili e rispettosi dell’ambiente.”