Teramo. “Sono pervenuti alla scrivente Associazione culturale/Lista civica dei documenti concernenti la presunta avvenuta vaccinazione anti-Covid di quattro strettissimi parenti e affini (rispettivamente figlia di 36 anni, figlio di 31 anni, nuora di 26 anni e cognato di 58 anni) di un Consigliere comunale di Teramo”. Esordisce così, nella lettera aperta indirizzata all’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì e al sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, l’associazione culturale/lista civica Teramo 3.0.
“A quanto risulterebbe, nessuno dei quattro sarebbe sussumibile nelle categorie ad oggi aventi diritto alla vaccinazione. Inoltre, sembrerebbe che tale Consigliere comunale rivesta il ruolo di Presidente della Commissione Consiliare Speciale sulla Sanità del Comune di Teramo, oltre che – in quanto professionalmente idoneo – presumibile collaboratore in carica della ASL di Teramo (a quanto consterebbe retribuito con 80 euro/ora per l’ausilio alle operazioni di vaccinazione della popolazione). Si chiede pertanto in forma pubblica a Codesti spettabili rappresentanti delle Istituzioni di voler cortesemente verificare se a tale riguardo siano rispondenti al vero le circostanze appena descritte e, in caso affermativo, se sussistano in proposito ipotetiche violazioni della vigente normativa in materia”.
La descrizione fatta da Teramo 3.0 porterrebbe a Vincenzo Cipolletti.
“Nel caso si rilevassero illegittimità di sorta, si chiede sin d’ora, per quanto di rispettiva competenza, di adoperarsi nel demandare la risoluzione del rapporto professionale retribuito con la ASL di Teramo; le dimissioni da Presidente di Commissione Consiliare Speciale sulla Sanità del Comune di Teramo; le dimissioni da Consigliere del Comune di Teramo; in ragione (se non del conflitto di interessi) quantomeno dell’indegnità morale che dovrebbe essere attribuita a chiunque approfittasse di plurime posizioni pubbliche per procurare ingiusti vantaggi ai propri parenti e affini”.