Ponte il legno sul Vomano, lavori di nuovo fermi. La Provincia scrive alla ditta che decide di rinunciare

Nuova lettera di diffida inviata dalla Provincia di Teramo alla ditta che si è aggiudicata circa due anni fa l’appalto per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Vomano, che collega il Comune di Pineto con quello di Roseto per il completamento di un tratto importante del corridoio adriatico.

La situazione, per quanto riguarda i lavori, sembra essere ferma al palo. Nonostante l’impresa appaltatrice avesse dato segnali di ripresa dei lavori, ad oggi non sembra esserci alcun movimento. E del ponte in legno, che avrebbe dovuto essere inaugurato per la verità già entro il 2018 (si disse prima a giugno e poi un rinvio a dicembre), non c’è alcuna traccia.

Solo qualche sostegno in cemento armato e poi nulla. A febbraio il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo in un incontro in Provincia aveva sollecitato il presidente Diego Di Bonaventura su questo argomento. La prospettiva manifestata era quella di una ripresa immediata delle opere. Si disse addirittura che entro il 18 aprile scorso gli interventi sarebbero stati a buon punto e che a stretto giro l’opera sarebbe stata inaugurata.

In realtà la situazione è in alto mare. La ditta, che pur aveva ottenuto delle anticipazioni relativamente ai fondi stanziati per la costruzione del ponte (oltre due milioni di euro dalla Regione), non sarebbe più in grado da tempo di onorare l’impegno. La Regione ha concesso delle proroghe per la costruzione dell’opera ma non si potrà andare oltre il 31 dicembre di quest’anno.

Questo significa che per quella data la struttura dovrà essere inaugurata. L’impresa Gianforte, aggiudicataria dell’opera, pochi giorni fa sembra aver alzato bandiera bianca dopo che la Provincia ha inviato l’ennesimo atto di diffida. Non sarebbe in grado di proseguire.

A questo punto gli uffici della Provincia, subito dopo l’attestazione della rinuncia della ditta, dovranno avviare la procedura per l’assegnazione dell’appalto ad una nuova impresa. Da capire se potrà subentrare la seconda classificata o se bisognerà avviare una nuova procedura di affidamento con un nuovo bando. In questo caso i tempi si allungherebbero ulteriormente.

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