Questa mattina il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, accompagnato dal consigliere Mauro Scarpantonio, con la presenza del consigliere regionale Dino Pepe e dei sindaci di Sant’Omero (Andrea Luzii) e Bellante (Giovanni Melchiorre) ha incontrato una delegazione di residenti della zona che vivono i disagi legati alla chiusura del ponte.
Ponte chiuso dallo scorso 29 dicembre, per il cedimento di una spalla e di recente sequestrato dalla magistratura che vuol far luce sulla vicenda.
Non servono tanti giri di parole per intuire che i tempi per la ricostruzione del ponte, peraltro ora seqyestrato, non saranno brevissimi. Tra reperimento delle risorse, progettazione, apertura del cantiere e completamento dell’opera saranno necessari non meno di due anni. Ecco, dunque, che la Provincia (che a breve incontrerà il Genio civile) ha ipotizzato la realizzazione di un guado ad est del ponte crollato, dove esiste un vecchio sentiero, utile nei periodi di secca del fiume, di poterlo attraversare con un tracciato carrabile e attenuare gli effetti sugli spostamenti, ora complicati, di coloro che vivono in quella zona. Un’operazione analogafu fatta, sempre dalla Provincia, anni fa, dopo il cedimento del ponte di Floriano. La fattibilità dell’opera sarà valutata nei prossimi giorni.