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Polizia penitenziaria di Teramo in Questura per la collaborazione tra forze

Cinque allievi vice ispettori della polizia penitenziaria di Teramo, accompagnati da un trainer, nei giorni scorsi hanno fatto una visita guidata di due giorni presso la Questura di Teramo.

L’attività è stata pianificata a livello centrale tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Gli allievi sono stati accolti da Marinelli Mariapia, Dirigente della Divisione Anticrimine.

L’obiettivo della visita, che ha un taglio prettamente formativo, è quello di consentire agli allievi di acquisire conoscenze sulla struttura e i compiti della polizia di Stato, sulle modalità di coordinamento con le altre forze di polizia, sulle principali procedure ed atti di competenza della polizia giudiziaria, sui sistemi informativi per le comunicazioni all’Autorità Giudiziaria e, infine, sulle principali tecniche d’indagine applicate dagli assetti investigativi della Questura. Una vera e propria full immersion nella realtà nell’attività istituzionale della Polizia di Stato, poiché gli allievi viceispettori hanno potuto avere cognizione diretta del lavoro dei colleghi della polizia di Stato impegnati quotidianamente nella lotta ad ogni forma di criminalità comune e organizzata. Dall’arrivo della telefonata alla centrale operativa all’intervento della polizia sulla scena del crimine, dalle attività tecniche d’indagine alla redazione delle informative di reato.

Sono stati mostrati agli allievi vice ispettori gli strumenti in dotazione alla polizia, la struttura della centrale operativa e, in particolare, le difficoltà tecniche e di contesto che incontrano quotidianamente gli appartenenti alla polizia giudiziaria nella ricostruzione della dinamica di un delitto e nell’individuazione delle fonti di prova per identificare e assicurare alla giustizia l’autore del reato. Gli allievi hanno esternato la loro soddisfazione per i giorni trascorsi con la polizia di Stato di cui hanno apprezzato, in particolare, l’empatia e la capacità di comprendere i reali bisogni e le richieste di aiuto del cittadino al di là della formale redazione dei necessari atti d’indagine.

A rendere nota l’attività il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Pallini.