Difesa dall’erosione costiera, un servizio ecosistemico. Questo il tema al centro di un workshop tecnico-scientifico che si è tenuto a Pineto, organizzato dall’Area Marina Protetta del Cerrano, con la collaborazione dell’associazione Guide del Cerrano e che ha visto la partecipazione di studiosi ed esperti della materia, autorità marittime, operatori turistici, gli amministratori di Pineto e Silvi.
Un argomento delicato per la sua complessità e che gli studi scientifici sperano di contrastare con delle soluzioni ecosostenibili. Tra i relatori anche i responsabili del parco del Gargano e del parco del Circeo. Quest’ultimo sta vivendo un fenomeno erosivo assai simile a quello abruzzese. Tra i relatori anche il Contrammiraglio Aurelio Caligiore, Capo del Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto. L’ufficiale della marina ha presentato un quadro preoccupante che non riguarda solo la costa abruzzese ma gran parte del litorale italiano. L’Abruzzo da anni vede la linea di costa arretrarsi, soprattutto nel teramano.
Le soluzioni messe in campo finora per contrastare l’erosione, come ad esempio la realizzazione di una serie di pennelli che nel tempo hanno dimostrato una certa inefficienza e il ripascimento morbido, non hanno dato quelle risposte tanto attese. Anzi, in più di un caso sono stati anche causa dell’aumento del fenomeno erosivo. Il Contrammiraglio Caligiore ritiene che sia necessaria una sinergia di più soluzione tecnico-scientifiche.
L’Area Marina Protetta del Cerrano potrebbe essere un modello di studio per valutare il fenomeno dell’accrescimento della linea di costa in questo tratto di litorale teramano e abruzzese. Una spiaggia che aumenta, un mare che da anni non vede più l’azione delle turbosoffianti, zero prelievi di sabbia per procedere con interventi di ripascimento morbido in altri punti della costa.
Il presidente dell’AMP Leone Cantarini ha rivolto un messaggio chiaro al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Abruzzo in occasione del workshop tecnico scientifico che ha affrontato il tema dell’erosione. L’intervento di ripascimento morbido con il prelievo della sabbia a 50 metri dalla battigia con draghe non sembra essere la soluzione ideale.
Tanto meno la realizzazione dei pennelli perpendicolari. Il presidente Cantarini, grazie anche agli elementi raccolti in questo ultimo anno e racchiusi in un volume, “Il capitale naturale”, sa che i pennelli possono essere un problema maggiore. L’Abruzzo vanta il triste record di avere la più alta percentuale di costa erosa in Italia. Da uno studio del geologo dell’Arta, Maurizio Rosa, emerge che l’erosione costiera può essere definita come l’avanzamento del mare sulla terraferma. I fattori che causano l’erosione sono naturali e antropici.
Nelle cause naturali ci sono il movimento verticale del suolo, le variazioni climatiche, le oscillazioni eustatiche del livello marino. Le cause antropiche riguardano le opere marittime (porti e pennelli trasversali), l’urbanizzazione selvaggia, la distruzione delle dune, i prelievi di sedimenti dai fiumi, la presenza di dighe.