Lo studio, rimesso per conto dell’ente dallo studio TPS Ingegneria Srl dell’ing. Ernesto Martegiani, prevede, tra l’altro, la sistemazione o di barriere sommerse di 700 ml o di 500 ml, ma è la prima soluzione quella che viene privilegiata. La giunta ha anche preso atto degli elaborati allegati allo studio della Regione relativi al piano di difesa della costa denominato “Analisi di dettaglio – unità fisiografica UF3 – dalla foce del Vomano alla foce del Saline”. Entrambi gli studi prevedono 150mila mq di ripascimento. La giunta ha stabilito di sottoporre alla Regione Servizio Opere Marittime delle valutazioni e osservazioni sullo studio regionale, tra queste il prevedere la lunghezza della barriera sommersa di almeno 700ml valutando la possibilità di prolungare la stessa sempre con inizio dal pannello esistente a Nord e fine all’altezza dello stabilimento La Tartana a Sud.
“Il nostro progetto – spiega l’assessore con delega al Demanio Marittimo nonché Vicesindaco di Pineto, Alberto Dell’Orletta – si pone su una linea di sviluppo superiore per completezza tecnica e formale a quello della Regione. Il progetto, che è stato verificato anche in funzione del piano di difesa della costa, il Piano Ancòra, di cui si è dotato la Regione Abruzzo, con delibera di giunta regionale n.523 del 31 agosto 2020 analizzandone e riscontrandone la compatibilità con le relative linee guida approvate dall’ente regionale, è in linea con le aspettative del territorio e rappresenta un importante passo avanti in vista della risoluzione dell’annoso problema. Con la Regione Abruzzo abbiamo interloquito sempre in un clima costruttivo e propositivo”.
“Gli studi fatti”, conclude Dell’Orletta, “seppur ancora in una fase preliminare, perché mancano ulteriori valutazioni, rappresentano un ulteriore passo in avanti per questo l’intervento che sembra essere il più efficace e in grado di fronteggiare la forza del mare in quel terreno garantendo nessun danno almeno per i prossimi 10 anni e nessun riflesso negativo per la vicina Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Ora sarà la Regione, che ne ha competenza, a portare avanti la progettualità dell’opera, seguendo il necessario iter”.