Pineto. Roberto Bernaudo, a nome del Comitato cittadino Via Liguria che presiede, torna, insieme all’associazione degli albergatori e ai cittadini, a parlare della rovinosa erosione che ha distrutto il litorale nord di Pineto e chiede “di non aspettare ancora del tempo prezioso per inserire le barriere orizzontali emerse”.
“Siamo stanchi del continuo scaricabarile che si è perpetrato negli ultimi quindici anni tra Comune e Regione, senza mai prendere provvedimenti seri e concreti per risolvere l’increscioso e drammatico problema dell’erosione. Con questo teatrino tra istituzioni, si sono spesi, negli ultimi 15 anni un mare di soldi, circa 40/50milioni di euro per 7 paesi della costa, di cui 10/12 per Pineto. Il tutto a danno dei contribuenti e della costa teramana, in particolare della Città di Pineto”, sottolineano nella nota congiunta.
“Se l’attuale giunta della Regione Abruzzo, che si è dimostrata sin dall’inizio del suo insediamento molto sensibile e vicina ai nostri problemi, non vuole essere corresponsabile con le giunte precedenti e l’inerzia del Comune di Pineto, dovrebbe impegnarsi documentando analiticamente, con relazioni tecniche e documentazioni appropriate, per chiedere con estrema urgenza lo stato di calamità per disastro ambientale e la nomina di un Commissario con mansioni speciali, al fine di reperire i fondi necessari per decidere con immediatezza a mettere in sicurezza questo limbo di costa martoriata di Pineto nord dove gravita circa il 70% del turismo e della cittadinanza della Città di Pineto. Questa zona, dove gravitano hotel importanti, lidi e molteplici palazzine fronte mare, é stata classificata al primo posto della costa teramana come zona rossa di estremo pericolo erosivo e dove seriamente c’è il pericolo di compromettere le loro fondamenta, in quanto con le ultime mareggiate, l’acqua del mare é arrivata sino alle loro cantine e potrebbe danneggiare, seriamente, la stabilità delle fondamenta”.
“Sono 15 anni che, soprattutto in questo tratto di costa, oramai massacrato dall’erosione, Comitati civici, Cittadini, Turisti, Associazioni Albergatori, Hotel e Proprietari dei Lidi, denunciano in tutte le forme l’urgenza di mettere al sicuro questo importante tratto di costa ma sono stati anni di inerzia assurda ed incomprensibile delle amministrazioni. Rimbalzi di responsabilità, decine di milioni di euro buttati a mare con i ripascimenti o con studi di fattibilità che al momento non hanno portato a nulla! Il risultato ora è sotto gli occhi di tutti: la prima mareggiata di fine autunno ha letteralmente distrutto tutto l’arenile della zona nord di Pineto, deturpato la Pineta Catucci e divelto la pista ciclabile appena realizzata. Oltre al disastro ambientale si è sfiorata la tragedia, poichè il mare ha eroso anche le radici di enormi pini che potevano e possono precipitare sulle case o peggio su qualche passante, rischiando che ci scappi il morto”.
“Nella situazione attuale, il turismo in questo tratto importante della costa, se non si interviene con immediatezza e con soluzioni appropriate, si può considerare morto perdendo tutto l’importante indotto turistico e socio economico della città.
Adesso, seppur con colpevole ritardo delle precedenti giunte Regionali e Comunali, le attuali istituzioni, tutte compatte, devono agire inserendo le Barriere Orizzontali Emerse. Questa è l’unica e valida soluzione per la nostra zona. Non c’è più tempo per poter aspettare, questo è il nostro unanime grido d’aiuto che ci aspettiamo venga accolto”.
Il comitato cittadino ha anche chiesto un incontro alla Regione Abruzzo per cui sono in attesa di risposta, “incontro utile a fare insieme il punto sulla situazione ed i provvedimenti da adottare”.