Pineto. Fornire conoscenze e abilità specifiche per il commercio online, seguendo passo passo la formazione dei commercianti attraverso un corso portato avanti in collaborazione con lo sportello PineToWork. Questo in sintesi il progetto promosso dall’Amministrazione Comunale di Pineto per sostenere il commercio locale rivolto ai commercianti del territorio i quali potranno partecipare a un corso formativo gratuito con le conoscenze di base sull’e-commerce. Per tutti gli interessati a proseguire ci sarà una seconda fase, che vedrà la fornitura di servizi e assistenza tecnica su opportunità di finanziamento su accesso ai servizi come portale di commercio elettronico, realizzazione siti web e campagne marketing online, con un corso propedeutico all’apertura di una piattaforma online per la propria attività. L’Amministrazione ha anche in programma di stimolare la creazione di un portale unico che racchiuda le attività e i servizi presenti a Pineto.
Domani, 19 giugno 2020, ci sarà sulla piattaforma zoom, un primo incontro per presentare il progetto ai commercianti. Tutti gli interessati a partecipare possono scrivere alla mail pinetowork@comune.pineto.te.it.
L’iniziativa vuole contribuire a rafforzare il commercio di prossimità e di quartiere promuovendo le attività e i prodotti del territorio utilizzando le potenzialità del web, strumento oggi fondamentale per la competitività delle imprese nel nuovo scenario economico segnato dall’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Il progetto offre agli operatori aderenti formazione in ambito digitale, incentivi economici, servizi di promozione e assistenza con l’obiettivo di mettere in rete i piccoli negozi, fornendo loro competenze e strumenti per il commercio e la visibilità online.
“Finora piccoli e piccolissimi negozi sfiancati dalla concorrenza della grande distribuzione e dei centri commerciali – spiega il Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio – senza alcuna presenza su Internet o poco abituati al commercio elettronico, rischiavano di scomparire uno dopo l’altro. Nell’Italia post emergenza Covid-19 qualcosa potrebbe cambiare. Le leve si chiamano consegna a domicilio (home delivery) e marketplace economy. L’home delivery è il passaggio, prima di tutto culturale, dal negozio fisico a un negozio, diremo, dinamico. L’esercente, che venda salumi, occhiali o abiti da sera, sarà portato, all’indomani della fine della pandemia, a ripensare il proprio business. Una parte delle risorse umane impiegate per stare dietro il bancone potrebbe essere riconvertita per le consegne a casa. L’esercente ha un vantaggio rispetto all’e-commerce: è radicato nel territorio, conosce personalmente il cliente, è in grado di instaurare con lui una relazione diretta e fisica. Il delivery è l’ultimo passo necessario di questo rapporto di costruzione della fiducia. Il marketplace è, invece, la chiave. Consente agli imprenditori di usare piattaforme specifiche per svolgere la loro attività. Non ci sono beni da vendere (quelli sono in capo all’esercente), ma servizi altrui, aggregati in un unico luogo digitale che mette a valore la relazione con i clienti. Il marketplace può diventare un’efficace vetrina per i negozi di vicinato e le micro-imprese. Gli esercizi commerciali di quartiere potranno guadagnare visibilità attraverso piattaforme geo-localizzate. Sono certo che questa iniziativa troverà il favore dei commercianti che ascolteremo nell’incontro in programma domani anche per raccogliere ulteriori spunti prima di avviare il progetto con i primi corsi”.
“Come Amministrazione comunale, inoltre, – aggiunge la consigliera Massimina Erasmi – abbiamo intenzione di promuovere una vetrina virtuale raccogliendo in un unico sito tutte le attività aderenti, per promuovere il commercio locale pinetese e soddisfare nel contempo le esigenze di chi compra. Grazie a questa vetrina virtuale, da PC o smartphone, si potrà trovare ciò che si cerca nel negozio più vicino a casa e scoprire i servizi offerti, consegne a domicilio e altro. Si tratta di una grande opportunità per il commercio locale che sono certa troverà il favore dei commercianti”.