La chiamano ironicamente la stagione del “trattoturismo”, per la presenza quasi quotidiana sull’arenile di trattori e ruspe. Accade a Pineto, nel tratto nord della spiaggia, nel quartiere di Villa Ardente.
Episodi del genere si sono ripetuti più volte in passato. E di nuovo questa mattina, sollevando le proteste dei turisti che stavano andando in spiaggia e degli stessi residenti. Alcuni testimoni hanno riferito che i mezzi stavano rimuovendo e triturando la ghiaia depositata dalle correnti marine dopo la mareggiata della notte scorsa. Un’operazione che verrebbe svolta nelle prime ore del giorno per non creare disagi ai vacanzieri.
Tuttavia la presenza dei trattori sull’arenile, all’interno di un’area comunque protetta tenuto conto che questo spazio rientra nel perimetro del parco marino del Cerrano, non dovrebbe essere ammessa.
L’avvocato Vincenzo Di Nanna da tempo monitora la situazione, documentando il passaggio di ruspe e trattori con una serie di foto e video che oggi sono a corredo di un esposto consegnato pochi giorni fa alla Procura della Repubblica di Pescara, ipotizzando due reati: il primo legato al disastro ambientale, l’altro al danno erariale per le spese sostenute dalla Regione Abruzzo con gli interventi di ripascimento morbido.
Soldi letteralmente gettati in mare senza alcun ritorno in termini di conservazione della linea costiera dal fenomeno erosivo. Oltretutto, il continuo prelievo di sabbia a circa 200 metri dalla costa per essere poi pompata a riva per la ricostruzione dell’arenile nel tempo ha distrutto alcune secche. In passato erano proprio queste secche, intervallate tra loro, a garantire un valido contrasto all’erosione perché spezzavano il moto ondoso delle mareggiate, riducendo al minimo l’impatto sulla linea di costa.