Al momento assembleare sono stati invitati: amministratori pubblici, tecnici, esperti, geologi e medici di base, “ per porre l’attenzione “ come dichiara il presidente del comitato, Raffaele Quaglia “ sui rischi futuri e sull’impatto negativo che potrà creare sulla cittadina rivierasca di Alba Adriatica, che ha per unica vocazione il turismo, la realizzazione dell’impianto della zona industriale di Nereto“. Il Comitato che si batte contro l’impianto, denominato “ depuratore di liquidi non pericolosi “ di per se accattivante ma mal digerito da migliaia di cittadini ed ambientalisti, che hanno aderito alla raccolta di firme per protestare contro la Regione Abruzzo, accusata di aver concesso pareri favorevoli all’impianto, intende continuare a protestare e raccogliere le firme ad oltranza, fino a quando non sarà rassicurato sullo Stop alla prosecuzione dei lavori.
Attualmente il Comitato avrebbe raggiunta la soglia delle 10.000 firme e cerca di coinvolgere tutti i cittadini della Val Vibrata. Per il Comitato il termine depuratore è improprio, fa pensare ad un intervento positivo, mentre “ aggiunge Raffaele Quaglia “ si tratta di “ una piattaforma per lo smaltimento di rifiuti industriali “ che andrebbe ad aggravare la già compromessa situazione inquinata del torrente Vibrata. “ Fra i codici CER Indicati “ conclude il Presidente del Comitato “ ci sono fanghi di depurazione e rifiuti contenenti petrolio, la composizione dei quali non è stata mai dichiarata fino in fondo, oltre ai metalli pesanti ci sono presenti sostanze radioattive “.