Pap di Teramo la nuovo corso, ma la Cgil attacca: “Nuova proprietà inizia con prese in giro”

Da questa settimana la PAP, storica azienda teramana che opera nel campo della ristorazione, ha una nuova proprietà. Il nuovo amministratore unico è Pietro Coiro, imprenditore che da diversi anni opera nel settore della ristorazione in Italia e all’estero e ne conosce perfettamente le criticità e le potenzialità.

Dopo l’acquisizione dell’azienda la nuova governance si è messa da subito al lavoro sulla riorganizzazione della linea di approvvigionamento con l’obiettivo di farsi conoscere e instaurare proficui e fruttuosi rapporti di collaborazione con il territorio, i dipendenti, i sindacati, i clienti ed i fornitori. È infatti interesse prioritario dell’amministratore unico Coiro ricreare un clima “positivo” attorno a questo storico marchio teramano della ristorazione, addivenendo il prima possibile ad una serie di accordi bonari con debitori e creditori con i quali, in questi giorni, sono iniziate una serie di interlocuzioni dirette. 

“La PAP ha maturato negli anni importanti crediti verso gli enti pubblici che nel tempo hanno portato a sofferenza i cicli finanziari, una situazione che a sua volta ha reso arduo per l’azienda onorare tutti i suoi impegni verso i dipendenti e i creditori. La nuova proprietà, pur non volendo entrare nel merito di situazioni attinenti la passata gestione, ci tiene a rassicurare sulla ferma volontà di rilanciare e far crescere questo storico marchio, per fare ciò chiede il tempo materiale per potersi insediare e presentare i propri piani industriali e di rilancio, questo senza dover subire a priori la diffidenza o ‘atti ostili’ di qualcuno che riguardano il passato e non il presente e il futuro della società”.

E ancora, si legge in una nota: “L’obiettivo è infatti quello di ridare slancio al brand con progetti di produzione e nuovi canali di business al fine di poter potenziare la capacità produttiva e, in tale ottica, non solo è pronta al confronto con le istituzioni ed i rappresentanti del territorio, che certamente saranno pronti a sostenere la nuova proprietà in questa importante sfida che riguarda non solo la provincia di Teramo, ma una intera regione, e non vede l’ora di dimostrare con i fatti la volontà di rilanciare lo storico sito produttivo di Sant’Atto investendo sul territorio, questo ovviamente a patto che si creino le giuste condizioni lavorative e non vi siano diffidenze e preconcetti verso una nuova proprietà che ha investito sullo storico marchio della PAPA con forza e ambizione e perché crede fermamente in questo progetto. Infine un sincero e sentito ringraziamento da parte dell’amministratore unico e della nuova governance va alle maestranze che in questi anni hanno rappresentato la spina dorsale e la linfa vitale della PAP e, seppur tra mille difficoltà, si sono immediatamente messi al servizio del nuovo corso con rinnovato entusiasmo e credendo, per primi, nel nuovo corso aziendale”.

Di tutt’altro avviso, rispetto a questa nota, il commento di Mauro Pettinaro, segretario della Filcams Cgil di Teramo: “Proviamo sdegno e incredulità rispetto al comunicato stampa della nuova proprietà Pap Srl. Le lotte condotte in questi anni, che hanno garantito quantomeno una speranza concreta per le lavoratrici e i lavoratori, non sono bastate per ribadire un concetto tanto chiaro: gli stipendi vanno pagati e non si specula negli appalti pubblici! Pensavamo di aver vissuto le situazioni più assurde, di aver visto negli appalti pubblici mancati pagamenti degli stipendi, menefreghismo aziendale, non curanza degli appalti a cui si risponde e una scarsissima considerazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo dovuto assistere oggi alla più grande presa in giro del nuovo millennio: un’azienda che non paga gli stipendi che emette un comunicato stampa ringraziando le maestranze, annunciando un nuovo brand e dichiarando che sono in atto nuovi canali di business. Avete capito bene… la stessa azienda, la Pap Srl, i cui lavoratori e le cui lavoratrici non percepiscono lo stipendio da marzo negli appalti degli ospedali, i cui lavoratori e le cui lavoratrici devono percepire ancora 7 stipendi e il Tfr nell’appalto della Casa di Riposo De Benedictis, i cui lavoratori e le cui lavoratrici delle mense scolastiche dei Comuni di Castelli, Alba Adriatica e Morro D’oro non percepiscono lo stipendio da febbraio, dichiara che è in atto una vera e propria operazione di restyling aziendale rilanciando brand e business, senza però pagare gli stipendi arretrati. Nel mentre scriviamo questo comunicato stampa ci sono intere famiglie della provincia di Teramo in ginocchio grazie alla ‘mirabolante’ azione della Pap Srl. Ma se la situazione non fosse reale l’avremmo chiamata ‘teatro dell’assurdo’, se non ci fossero centinaia di lavoratori e lavoratrici in ginocchio grazie alla gestione disastrosa di questa azienda, avremmo proposto a uno sceneggiatore di comporre una commedia teatrale. La nuova proprietà non solo si permette il lusso di vantare credito sui media locali, ma ringrazia le ‘maestranz’” e rilancia. Come Filcams Cgil Teramo avevamo da subito chiesto un incontro per capire le reali intenzioni dell’azienda, ma l’incontro non solo non ha portato nessun beneficio ma ha solo constatato quello che già sapevamo: un’azienda che nonostante la nuova proprietà non cambia il suo brand. Il brand storico per cui non si pagano gli stipendi, il brand storico per cui si disattendono tutti i livelli contrattuali e salariali, il brand storico per cui si fa impresa con le pelle delle persone. Alla nuova proprietà non vogliamo nemmeno rivolgerci se non denunciare l’ennesima presa per i fondelli, se non ribadire che continueremo a lottare affinchè negli appalti pubblici non si continuino a commettere illegalità non pagando le retribuzioni alle lavoratrici e ai lavoratori. Alle istituzioni chiediamo che si schierino una volta per tutte dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori e che chiedano anche loro alle aziende che vogliono fare brand con il sudore gratis delle lavoratrici e dei lavoratori che nella Provincia di Teramo non c’è spazio per questi comportamenti aziendali”.

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