A Teramo è stata scoperta una truffa ai danni di un’anziana che, inconsapevole della frode, ha consegnato i suoi oggetti preziosi agli artefici della frode.
Non si tratta – purtroppo – di un caso raro. Dai falsi parenti che chiedono aiuto ai falsi tecnici dell’energia elettrica o del gas, passando per altrettanto falsi consulenti di banche e assicurazioni, la creatività dei truffatori non sembra conoscere crisi.
Purtroppo, soprattutto con l’avanzare dell’età, diventa molto più difficile evitare di incappare in tutte queste frodi e difendersi sta diventando un’impresa quasi impossibile. Ecco dunque che non stupisce l’ennesimo caso di truffa ai danni di un’anziana, conclusasi con una condanna a un anno e due mesi ciascuno per un uomo e una donna accusati di aver derubato una 80enne di Torricella con uno degli stratagemmi più frequenti nelle truffe di questo tipo…
La vicenda invita a sollevare l’attenzione
Il caso, come ben si potrà vedere, non è certo innovativo. Il figlio della vittima sarebbe infatti stato coinvolto in un incidente stradale, e per non incappare in guai giudiziari viene chiesto a un parente prossimo – in questo caso, l’anziana madre- di pagare in contanti e oggetti d’oro.
E così, qualche giorno fa, Ciro Spina, 44 anni, e Teresa Franzese, anch’essa 44 anni, entrambi campani, sono stati condannati al termine di un rito abbreviato che ha previsto, come da legge, la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna.
Secondo l’accusa formulata, a giugno 2023 i due avrebbero messo a segno un colpo ai danni di un’anziana di Torricella, portando via alla donna molti gioielli. Stando alle ricostruzioni, i due, identificati anche grazie alle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza in prossimità dell’abitazione della vittima, avrebbero chiamato la donna spacciandosi prima come avvocato e successivamente come un esponente delle forze dell’ordine.
Durante la telefonata l’uomo avrebbe dichiarato alla donna che il figlio era stato coinvolto in un incidente stradale che avrebbe provocato il grave ferimento di un’altra persona.
Per non incappare in guai giudiziari piuttosto seri, alla donna fu richiesto di consegnare 9mila euro a una persona di sua fiducia, che sarebbe passata a ritirare il contante nella sua abitazione. Se non avesse avuto il contante, avrebbe potuto consegnare dei gioielli in oro, a titolo di deposito di garanzia.
Purtroppo, la donna cascò nella truffa e consegnò tutti i gioielli alla donna che le si era presentata in casa dicendole di essere stata inviata dall’avvocato che forniva assistenza a suo figlio, e che stava andando in tribunale.
Solo dopo, a frode consumata, l’anziana si rese conto della truffa e sporse denuncia.