Organici scuole nel teramano, la Flc Cgil chiede stabilizzazioni

Terminate le domande sui trasferimenti da parte dei docenti e degli ATA e fatta l’informativa sugli organici da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, si vanno delineando le operazioni che consentiranno di procedere alle nomine a tempo indeterminato.

Lo scorso anno scolastico in provincia di Teramo sono stati 179 i docenti e gli ATA collocati in pensione. Per il prossimo anno scolastico 2023/24 i pensionati saranno 161 (ma il dato è provvisorio ed aumenterà) così distribuiti come fa sapere la Flc Cgil Teramo:

docenti

ATA

totale

116

45

161

 

Per quanto riguarda i docenti ecco la ripartizione per ordine di scuola:

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA I GRADO

SECONDARIA II GRADO

IRC

(Religione cattolica)

TOTALE

17

26

36

34

3

116

Per il personale ATA la ripartizione dei pensionamenti è la seguente:

Collaboratori scolastici

Assistenti amministrativi

Assistenti tecnici

TOTALE

35

8

2

45

 

“Purtroppo il sistema di reclutamento non riesce a garantire un ordinato turnover. I ritardi nelle procedure concorsuali e i continui interventi legislativi continuano a determinare una pletora di contratti a tempo determinato. Con la conseguenza che molte cattedre a tempo indeterminato non vengono assegnate per mancanza di posti. Mentre i precari rappresentano quasi il 20% degli oltre 5300, tra docenti e ATA, che fanno parte dell’organico provinciale – dicono dal sindacato – Ci vorrebbe una programmazione di medio periodo che potrebbe consentire di mantenere gli organici stabili e di fare in modo che le scuole possano contare su docenti che portano avanti la progettazione educativa per realizzare l’offerta formativa prevista. Invece si continua ad assegnare il numero di docenti ed ATA in base alle iscrizioni annuali degli alunni”.

E infine: “Mantenendo gli organici stabili, si potrebbe ampliare l’offerta formativa delle scuole, incrementare il tempo scuola (ricordiamo, ad esempio, che in provincia di Teramo il tempo prolungato nella secondaria di I° grado è solo per il 3,46% degli alunni a 40 ore e per il 4,69% a 36 ore), ridurre il numero degli studenti per classe e affrontare, in maniera strutturata, i temi del recupero, dell’inclusione, dell’orientamento e del successo formativo”.        

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