La massiccia adesione all’evento, dal titolo “Riforma della Protezione Civile e Pianificazione di Emergenza”, ha costretto gli organizzatori a tenere il seminario, originariamente previsto a Villa Filiani, nel capiente Teatro Polifunzionale di Largo Fava, sempre a Pineto.
Dopo i saluti introduttivi di Robert Verrocchio, Sindaco di Pineto, e Luciano Lapenna, Presidente Anci Abruzzo, è intervenuto il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca, introducendo i temi della giornata e anticipando l’oggetto della discussione inerente “Il nuovo Codice della Protezione Civile – principali disposizioni di interesse per i Comuni”.
Il Sottosegretario d’Abruzzo Mario Mazzocca sottolinea come “con la pubblicazione in Gazzetta del Decreto Legislativo n°1 del 2 gennaio 2018 dal titolo “Codice della Protezione Civile”, il Governo ha dato attuazione alla legge 30/2017 con la quale il Parlamento lo aveva delegato a dare un nuovo assetto complessivo alla Protezione Civile, finora regolata da una legge del 1992, più volte modificata in modo estemporaneo, con la conseguenza di avere uno strumento normativo non adeguato a fronteggiare le emergenze verificatesi con inquietante frequenza, soprattutto in Abruzzo, nell’ultimo biennio. Bene ha fatto l’Anci Abruzzo, che voglio ringraziare in modo non formale, a organizzare con tempestività questa giornata di formazione, soprattutto perché tra le numerose e importanti novità introdotte dal nuovo codice ci sono alcuni aspetti che riguardano direttamente i Sindaci, i Comuni, le Unioni dei Comuni e il loro ruolo come componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile. E’, pertanto, evidente come sia necessario approfondire novità e precisazioni introdotte, anche in relazione alla disciplina della partecipazione dei cittadini e del volontariato organizzato di Protezione Civile. Auspico che alle norme segua anche sostanza, ovvero che le risorse finanziarie e gli strumenti organizzativi siano d’ora in poi adeguati rispetto alle funzioni che il sistema della Protezione Civile è chiamato a svolgere”.
Nel corso dell’incontro, si sono susseguiti gli interventi centrali con le relazioni di Luigi D’Angelo, Direttore Ufficio Coordinamento Emergenze Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, e di Laura Albani, Responsabile Dipartimento Protezione Civile Politiche Ambientali Anci Nazionale.
La 2^ sessione, prolungatasi per tutta la mattinata, ha focalizzato l’attenzione sul tema “Pianificare l’emergenza nei Comuni”, con una serrata discussione moderata da Massimo Luciani e Silvio Ranieri (Anci Abruzzo e Umbria), con gli interventi del Dirigente Servizio Emergenze Protezione Civile Abruzzo Silvio Liberatore e Francesca Procacci, Anci Umbriaprociv.
“Siamo una regione che ha fatto spesso i conti con le calamità e le emergenze. Abbiamo sempre necessità di lavorare con le norme e con i piani di Protezione Civile – ha dichiarato Luciano Lapenna, Presidente Anci Abruzzo – Ci sono importanti novità. In questi giorni è stato varato il nuovo Codice della Protezione Civile: ci sono nuove norme che investono il lavoro delle amministrazioni comunali e la predisposizione dei Piani di emergenza. Abbiamo quindi pensato di organizzare una giornata di formazione dedicata a questi temi”.
“Il nuovo codice ci pone di fronte all’esigenza di una organizzazione più efficiente”, spiega il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, presente all’incontro con il responsabile della Protezione civile del Comune, Guido Cianci, “Stiamo da tempo aggiornando i nostri piani di emergenza e la giornata di studi di oggi ci ha dato importanti indicazioni. Certo, dobbiamo sempre fare i conti con le risorse limitate che possiamo mettere a disposizione, ma – come sempre – facciamo il massimo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Come ha ricordato il presidente Lapenna, il nostro territorio regionale – e in particolare la nostra provincia – recentemente sono stati messi a dura prova dalle avverse condizioni meteo e dalle scosse di terremoto, ma i Comuni hanno lavorato al 110 per cento delle proprie possibilità. LA nuova legge 1/2018 rappresenta un quadro normativo più compiuto e chiaro rispetto alla precedente legge 225 del 1992 che è da considerarsi abrogata, anche con riferimento ai compiti dei Comuni e dei sindaci in generale. Non possiamo che prendere atto, positivamente, di questa modifica legislativa e continuare a lavorare per la sicurezza della città in caso di calamità”.