La fiera di San Martino a Nereto è una tradizione consolidata da tempo immemorabile, dura solitamente tre o più giorni, fino all’11 novembre, ricorrenza fatidica dell’Estate appunto di San Martino.
È l’occasione per l’acquisto di castagne nostrane, come quelle famose di Valle Castellana o di Trisungo nelle vicine Marche, è l’occasione per assaggiare il vino novello delle più note cantine di Controguerra, di Ancarano, di Colonnella, nonché per gustare il non meno famoso tacchino alla neretese.
La rappresentazione della “corsa dei cornuti” è un momento ludico che raccoglie sempre una grande folla che approfitta dell’occasione per scambiarsi battute umoristiche e risolini sarcastici, un residuo di paganesimo che ancora resta e che un tempo era un rito propiziatorio alla fertilità. Da qualche anno tuttavia la spassosa parodia viene snobbata, ed è un vero peccato.
La lunga processione per il paese, accompagnata dalla tradizionale fiaccolata, precede la rappresentazione del soldato romano, tal Martino, il quale, in groppa ad un cavallo rigorosamente bianco, taglia con la spada metà del suo mantello per donarlo al povero viandante infreddolito: un lungo mantello rosso, come quello dipinto da Simone Martini nella Cappella di San Martino ad Assisi.
Quest’anno però gli organizzatori della rappresentazione sono improvvisamente caduti nel panico: il mantello è sparito! Forse è stato trafugato, forse è nascosto chi sa dove, i dubbi sono tanti. Qualcuno dell’opposizione grida al sabotaggio, “il rosso dava troppo fastidio!” va ripetendo. Un simpatizzante del nuovo governo ha subito proposto un nuovo mantello, giallo-verde: “è bicolore ed è moderno”!
Poi si è scoperto che una compagnia di burattinai, ospitati a Nereto per uno spettacolo per bambini, aveva inavvertitamente caricato il mantello nel proprio furgone insieme ai propri costumi di scena. Raggiunti telefonicamente, dopo un breve controllo hanno accertato l’inconveniente e se ne sono scusati, impegnandosi a restituire il mantello nel più breve tempo possibile; se non altro prima di venerdì, giorno della rappresentazione. Altrimenti quest’anno a Nereto è a rischio il miracolo che si ripete da più di 1600 anni: l’Estate di San Martino!
pasquale f.