La Val Vibrata, che ha subito una fortissima riduzione industriale ed occupazionale negli ultimi dieci anni, è stata riconosciuta “Area di Crisi Complessa”. Purtroppo gli strumenti messi in atto per reindustrializzare il territorio e creare nuova occupazione non hanno dato i frutti sperati, ma, anzi, i lavoratori hanno manifestato tutto il loro disagio per la totale assenza nel territorio di nuove, credibili politiche occupazionali ma anche perché la liquidazione dell’indennità di mobilità in deroga ha un ritardo intollerabile: non ricevono più nulla da Giugno 2018 e in questi mesi hanno visto “rimbalzare” le loro domande tra i diversi organi della procedura di liquidazione (Centri per l’Impiego, Regione, Anpal INPS), senza riscuotere nulla e senza ricevere indicazioni su quando otterranno le loro indennità.
Parliamo solo di circa 700 euro al mese, ma che, in moltissimi casi, sono l’unico sostentamento di centinaia di lavoratori, condannati dalla crisi, con le loro famiglie.
Ci si chiede come sia possibile che un diritto sancito e certificato da specifiche norme di legge, con capitoli di spesa ben individuati e stanziati per sostenere le persone già provate dalla perdita di occupazione, siano poi affidate a procedure così farraginose e lontane dai bisogni delle persone.
Nell’assemblea è emersa anche la forte delusione e la rabbia per quanti avevano sperato che le risorse dell’ Area di Crisi Complessa, destinate a nuovi siti produttivi, formazione ed ammortizzatori sociali portassero nel territorio ed a loro stessi una nuova prospettiva di lavoro e di reddito.
Purtroppo così non è stato. Dopo oltre due anni dal riconoscimento di area di crisi complessa in Val Vibrata, dopo le centinaia di manifestazioni di interesse per investimenti nella vallata, nessuno ha visto qualcosa degli eventuali oltre 4.000 nuovi posti di lavoro ipotizzati in quelle manifestazioni.
Peggio: nessuna traccia credibile della formazione professionale dedicata ai lavoratori che avevano perso l’occupazione e che, appunto, subiscono la pessima gestione della mobilità in deroga.
Per questo contesto la Segreteria Provinciale della CGIL chiede un pronto interessamento ed un impegno della nuova Giunta Regionale. In primis per chiarire e sbloccare l’iter amministrativo per la liquidazione della mobilità in deroga e poi per una verifica complessiva sulle attività all’interno dell’Area di Crisi Complessa, al fine di recuperare e rilanciare le ragioni e le opportunità che quel riconoscimento consegnava al territorio della Vibrata e di tutta la provincia di Teramo.
Nel frattempo con i lavoratori si è convenuta una nuova assemblea per il prossimo 10 Aprile per verificare lo stato di avanzamento delle questioni poste e per valutare quali iniziative attivare per il sostegno delle loro ragioni.