Nereto. Oltre 400 test rapidi con 16 positività che ora andranno verificate, dalla Asl di Teramo, attraverso tamponi molecolari.
E’ stato un sabato tutto dedicato allo screening scolastico, ieri a Nereto. L’attività di monitoraggio ha riguardato 426 componenti della comunità scolastica cittadina e nel caso di specie dagli studenti e personale dell’istituto superiore Peano-Rosa e gli studenti delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado,
L’impegno è stato massimo, anche alla luce delle nuove disposizioni, in vigore da domani, per le scuole superiori. E in queste ore il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, con un lungo post su Facebook ha voluto ringraziare tutti coloro, che a vario titolo, hanno consentito durante l’intensa giornata di effettuare gli oltre 420 tamponi. Dal personale sanitario e della struttura comunale, o staff del sindaco, docenti e studenti del Peano-Rosa e i volontari della Protezione Civile.
Oltre che la Protezione Civile regionale per la messa a disposizione dei tamponi e la Asl di Teramo per il software gestionale e l’assistenza telefonica.
“Spero che dall’alto chi ha assunto la decisione di tornare alla didattica in presenza, capisca che non bastano gli annunci per la riapertura delle scuole in sicurezza, vi è una organizzazione importante che va allestita che non può essere scaricata sui Comuni, occorre invece pianificare misure e protocolli cadenzati, fornendo strumenti e risorse a tutti gli istituti scolastici”, sottolinea l sindaco Laurenzi.
Positività a scuola. Nel frattempo, la positività al Covid di un alunno della classe 2^A della scuola prima ha imposto lo stop alla didattica in presenza dell’intera classe e del personale docente con relativo isolamento fiduciario.
Dati contagi. Alla data odierna sono 33 le persone positive di cui 4 nuovi positivi (da sabato 24 aprile), dato importante per il calcolo dei nuovi positivi settimanali (dal venerdì precedente al giovedì successivo).
“Torno a ripetere che il sistema di zonizzazione basato sul calcolo dell’Rt va cambiato perché oltre a non essere corrispondente alle caratteristiche reali delle situazioni epidemiologiche dei territori, determina la chiusura delle attività commerciali.
Quelle che non sono delle vere e proprie riaperture rischiano di trasformarsi di nuovo in chiusure dopo appena una settimana.
Le attività economiche già in zona gialla vivono sulla loro pelle, ad esempio, le seguenti difficoltà: nei bar e locali consumo al banco vietato, inoltre i ristoratori possono servire pasti solo all’aperto, chi non ha lo spazio all’aperto che deve fare?Chi è più fortunato assume meteorologi?”, si interroga ironicamente il sindaco.