A quasi dieci anni dalla chiusura, disposta per deterioramento strutturale, l’amministrazione comunale, dopo aver sollecitato in tutti i modi la ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione a rimettere una progettazione appaltabile e, dopo averla messa in mora, ha intimato e diffidato all’assicurazione l’escussione della polizza per una somma di oltre 700.000.
I FATTI. A seguito della chiusura della struttura, l’allora amministrazione comunale, non potendo provvedere autonomamente alla ristrutturazione del cineteatro, stipulò, nel 2012, una convenzione urbanistica con la Cobeco Costruzioni srl. Secondo tale accordo, la ditta tra l’altro avrebbe dovuto provvedere ad appaltare i lavori di ristrutturazione del cineteatro comunale a proprie cure, per l’importo di circa 482.967 euro, dovuti al Comune quale apporto al pubblico. La ditta aveva tempo fino a giugno 2013 per presentare il progetto esecutivo cantierabile. A tale termine venivano concessi ben tre anni di proroga a seguito di una disposizione governativa, il cosiddetto “Decreto del fare”: proroga di cui la Cobeco Costruzioni srl si avvaleva.
Nel 2016, alla data della nuova scadenza, nonostante i numerosi solleciti dell’Amministrazione Comunale ad anticipare i tempi di riconsegna del progetto, la Cobeco Costruzioni srl, senza mai interloquire sulle scelte progettuali, trasmetteva un progetto non completo, prevedendo un spesa di 928.504 euro: ben oltre l’importo a disposizione dell’amministrazione, dovuto quale apporto al pubblico pari a 482.967 euro.
A fronte di tale insostenibile progetto, l’Amministrazione Comunale, avvalendosi della facoltà prevista in convenzione di prescrivere modifiche e nuove tempistiche al progetto presentato, disponeva di procedere alla realizzazione dell’intervento mediante un progetto esecutivo cantierabile delle opere edili di adeguamento sismico, ripristino e consolidamento, per l’importo complessivo di quadro economico di 482.967 euro. Una soluzione che avrebbe permesso la totale messa in sicurezza della struttura e l’uso del belvedere.
L’ufficio tecnico comunale, con apposita nota, ricordava alla ditta tutti gli adempimenti da rispettare nella progettazione. Scaduto il nuovo termine, impegnativo e vincolante, la Cobeco Costruzioni srl non provvedeva al deposito del progetto richiesto, ma lo consegnava solo il 16/02/2017.
IL PROGETTO. Oltre ad essere presentato in ritardo rispetto al termine fissato, il progetto risultava carente di parti essenziali e, fatti i dovuti accertamenti e acclarato l’inadempimento, il Responsabile dell’ufficio, ai sensi della Convenzione tra le parti, metteva in mora la Cobeco Costruzioni srl diffidandola ad adempiere, come previsto, entro 3 mesi. Nella stessa nota, l’ufficio segnalava che, se non si fosse adempiuto correttamente, il comune avrebbe incamerato la polizza fideiussoria data a garanzia dalla ditta in fase di stipula della convenzione urbanistica.
Alla scadenza del termine, la Cobeco Costruzioni srl rimetteva una documentazione, carente dell’autorizzazione sismica di competenza del Servizio Genio Civile di Teramo (imprescindibile alla cantierabilità). Gli uffici del Genio Civile ravvisavano, inoltre, una carenza nella pratica a loro sottoposta, richiedendo integrazioni e chiarimenti, avvertendo che i lavori non si sarebbero potuti avviare prima del rilascio della relativa autorizzazione (rilasciata soltanto il 15 novembre 2017)
IL PROVVEDIMENTO. Nel frattempo, dinanzi alle carenze da parte della ditta nel far fronte ai propri obblighi, il Comune, mediante gli uffici preposti, aveva già richiesto l’escussione della polizza fideiussoria prestata a garanzia degli obblighi convenzionali. La compagnia di assicurazione non provvedeva, però, al pagamento dovuto, sostenendo la mancata messa in mora e che l’opera fosse comunque eseguibile, nonostante i ritardi evidenti da parte della ditta.
A questo punto, l’Ente, vista la complessità e la delicatezza del procedimento, riteneva utile fare tutti i passi necessari al fine di tutelare l’interesse pubblico. Si procedeva, pertanto, all’ attività di validazione, così come previsto dalla legge, al fine auspicabile di poter appaltare l’opera.
Il procedimento è stato quanto mai complesso e la pratica di validazione si è protratta per diversi mesi, durante i quali sono state esaminate anche le integrazioni fornite dalla ditta, l’ultima delle quali è giunta addirittura il primo ottobre 2018.
Nonostante ciò, però, il progetto è risultato non validabile e, pertanto, gli uffici comunali hanno dato seguito a quanto previsto dalla convenzione.
Nella giornata di martedì 11 dicembre 2018, infatti, è stata inviata formale diffida alla compagnia di assicurazione al fine di escutere la polizza fideiussoria per un ammontare complessivo di 724.451,95 euro: un provvedimento dovuto e motivato dalle continue inadempienze della Cobeco Costruzioni che ha mancato di adempiere a quanto si era obbligata, finendo per arrecare un danno enorme alla collettività, ancor oggi privata del cineteatro proprio perché la ditta non ha rispettato quanto doveva.
LA POLITICA. “Le azioni portate avanti in questi anni sono state sempre incentrate a cercare una soluzione che permettesse di eseguire i lavori nel più breve tempo possibile. I tanti anni trascorsi hanno certamente contribuito a rendere la cosa sempre più intricata e difficile da dipanare. Certo è che se la ditta avesse rispettato quanto più volte le è stato richiesto non si sarebbe arrivati a questa inevitabile soluzione. Una tale azione trova giustificazione innanzitutto nella tutela dell’interesse pubblico che, per un’amministrazione comunale, deve essere il faro del proprio agire, e poi nel mancato adempimento di atti amministrativi che sono alla base per lo svolgimento di qualsiasi opera pubblica” sottolinea l’amministrazione comunale di Mosciano Sant’Angelo.