Dopo oltre un mese di fermo per la pausa di Ferragosto e soprattutto per consentire all’Enel di disattivare la rete elettrica che alimentava alcuni edifici evacuati, sono ripresi in mattinata i lavori di abbattimento delle abitazioni di Contrada Marina di Mosciano gravemente lesionate dallo smottamento generato dalla paleofrana.
La ditta Colangelo, dopo aver bonificato nelle settimane passate l’area su cui sorgeva l’edificio più a sud delle cinque case che i proprietari hanno dovuto abbandonare, ha ripreso gli interventi demolendo la palazzina che due anni fa aveva iniziato ad implodere su se stessa con il cedimento della parte frontale, quella sul lato di sud est.
Qui il fenomeno dello smottamento collinare è piuttosto evidente visto che si è creato un dislivello di circa 6 metri rispetto al piano stradale. A conferma che la collina ha continuato a scivolare verso valle.
Prima dell’inizio della stagione autunnale e delle piogge l’area evacuata e su cui sorgevano e ancora sorgono le abitazioni dichiarate inagibili, verrà completamente bonificata. In zona restano comunque le centraline di controllo installate dai geologi della Regione mesi fa per monitorare il fenomeno, per capire se la paleofrana possa mettere a rischio altre abitazioni o persino il complesso residenziale “Villaggio Orsini” che si trova alcune decine di metri più a valle.
Resta per ora in piedi l’albergo Colle del Mare che sino ad un anno fa ha ospitato alcune famiglie in cerca di un’abitazione. Inizialmente la proprietà aveva preso in considerazione l’ipotesi di una ristrutturazione e consolidamento dello stabile per realizzare degli appartamenti. Gli esperti hanno sconsigliato una simile operazione.
Un investimento che non avrebbe garantito alcun ritorno economico. A questo punto si è quindi deciso di avviare quelle procedure per far sì che l’ormai ex albergo venga inserito nel piano per i finanziamenti destinati agli interventi di demolizione a seguito di eventi calamitosi.