Nello specifico, i militari della Sezione Indagini Telematiche del Nucleo Investigativo di Roma, su disposizione dalla locale Procura della Repubblica, sono risaliti agli indirizzi IP da cui sono state proferite le minacce e hanno individuato gli autori, un 62enne della provincia di Teramo e un 42enne della provincia di Verona, entrambi disoccupati e con piccoli precedenti penali, ma non appartenenti ad alcuna frangia estremista.
I due sono stati sottoposti a perquisizioni domiciliari durante le quali sono stati sequestrati i telefoni cellulari verosimilmente utilizzati per inviare i messaggi minatori alla seconda carica dello Stato.