Agitazione che andrà in scena in concomitanza dell’incontro con le parti sociali previsto al Mise.
Non sembra esserci pace, infatti, per i lavori dello storico marchio.
Da diversi anni tutto il gruppo versa in una condizione di grave crisi che ha portato ricorrere l’Azienda all’amministrazione straordinaria per insolvenza e ad un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
Meno di un anno fa 55 punti vendita in Italia, e tra questi i tre punti vendita abruzzesi (Colonnella, Pineto e San Giovanni Teatino), sono stati acquisiti dalla società Shernon, la quale aveva garantito un piano di rilancio che permettesse di tenere aperti tutti i punti vendita e la piena ripresa dell’attività di vendita.
Purtroppo, però, in questi mesi si è assistito ad un peggioramento della situazione con negozi privi di merce, magazzini vuoti, fornitori che hanno smesso di effettuare consegne e ritardi nel pagamento degli stipendi.
Circa un mese fa, la società Shernon non ha annunciato un piano di ricapitalizzazione del tutto insufficiente a rilanciare il gruppo ed a garantire la continuità aziendale.
Nono solo: l’azienda ha chiesto il rinvio dell’incontro presso il MISE, previsto per lo scorso 2 aprile, in cui era prevista la definizione dell’accordo di ricapitalizzazione con i potenziali investitori.
Infine, negli ultimi giorni, è arrivata la notizia che la Shernon ha presentato istanza di ammissione al Concordato Preventivo presso il Tribunale di Milano.
Appare evidente che il piano di rilancio presentato dalla Shernon si sia rivelato un vero e proprio bluff e i dipendenti del gruppo vendono in forte rischio il proprio posto di lavoro.
E dunque la Filcams Cgil unitamente alle altre associazoni di categoria ha proclamato per giovedì una giornata di sciopero.
Nei tre punti vendita abruzzesi ci sono circa 100 dipendenti, i quali da anni subiscono gravi ripercussioni alle condizioni di lavoro e del salario, attraverso il ricorso alla cassa integrazione per anni e, con il passaggio a Shernon con la riduzione dell’orario di lavoro.
Per queste ragioni i lavoratori abruzzesi aderiranno alla protesta, scioperando e inviando una propria delegazione all’incontro al Mise.