Per questo motivo ora la palla non può che non tornare nelle mani delle istituzioni locali, nel percorso teso alla tutela dei tigli e alla valorizzazione dei 700 metri di Statale 259 che ricadono sul territorio di Martinsicuro. E’ questo il senso di una nota che il comitato di tutela del tigli di via Risorgimento a Villa Rosa ha inviato ad Emma Zarroli, presidente del consiglio comunale di Martinsicuro. Presa di posizione quella del Comitato che si materializza dopo la comunicazione dell’Anas e alla vigilia del consiglio comunale aperto e straordinario, previsto per martedì 22 gennaio.
La rimozione delle alberature da parte dell’Anas”, si legge nella nota inviata ai consiglieri comunali, ” non può rappresentare una soluzione rispetto alle gravi carenze che il ristretto asse viario di via Risorgimento rispetto alle esigenze del principale punto di smistamento del traffico dell’intera vallata”.
E qui si innesta la richiesta alle istituzioni locali di farsi carico di quelle che sono le esigenze della collettività.
“Si ricorda”, si legge ancora nel documento, “che Anas è il gestore pro-tempore della 259, ma non può essere considerata la proprietaria del parco arboreo secolare di via Risorgimento. Che appartiene alla comunità martinsicurese la quale ha inteso sottoporre l’area a vincoli ambientali e storici, con una delibera del 1995.
Qualsiasi intervento sul parco arboreo di Via Risorgimento dunque necessita della richiesta di annullamento della suddetta delibera e del relativo nulla osta del Comune di Martinsicuro.
Inoltre Anas ad oggi non ha inteso fornire all’attuale amministrazione comunale alcuna documentazione ufficiale in grado di suffragare il superamento dei vincoli regionali paesaggistici che incidono sull’area ad assoluta tutela del paesaggio naturalistico martinsicurese.
Neppure risulta possibile per Anas poter impugnare la vicenda del taglio attraverso una interpretazione errata dell’art. 26 del D.P.R. 16 Dicembre 1992, n. 495 e s.m.i. che al comma 6 appunto recita che “La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile Per ciascun tipo di essenza il completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore ai6m.”.
Tale norma infatti viene riferita ai nuovi impianti arborei che dovranno rispettare la normativa in
modo assoluto non intende mettere “fuorilegge” le alberature già esistenti sul territorio nazionale”.
Strada pericolosa? Il Comitato sottolinea che il tratto di via Risorgimento non può essere considerato un tratto di strada pericolosa. ” I dati raccolti sugli incidenti avvenuti in via Risorgimento sono valutati dalla Polizia Stradale e sono resi pubblici e facilmente consultabili
Nello studio statistico prodotto dalla Polizia Statale viene rappresentata attraverso la raccolta dei dati ufficiali sui sinistri, una realtà completamente diversa che testimonia come su Via Risorgimento da anni non vi sia alcun allarme sicurezza.
Allo stesso modo risulta oltremodo contradditoria e confusa l’affermazione di Anas che ritiene lo smaltimento del parco arboreo di via Risorgimento, (sottoposto a molteplici vincoli di tutela Europei, Nazionali, Regionali e Comunali), una semplice azione di ordinaria amministrazione non soggetta ad autorizzazioni specifiche.
Tuttavia I’articolo 149 è riferito ad “interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento
statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e I ‘aspetto esteriore degli edifici.
Come dunque Anas riesca ad affermare che la rimozione totale del parco dj Via Risorgimento non sia da considerarsi una alterazione dello stato del luogo risulta assolutamente incomprensibile e non in linea coi termini della legge citata.
Pertanto il Comitato per la riqualificazione di Via Risorgimento/Porta della Val Vibrata invita l’assise civica a prendere visione e consapevolezza delle carenze emerse nella gestione del tratto della ex sp259 che insiste nel territorio di Martinsicuro con prevedibile danno irreparabile perpetralo ai danni del patrimonio arboreo centenario cittadino di proprietà della comunità martinsicurese. inoltre è dovere della comunità politica martinsicurese svolgere azioni di tutela, difesa e di serio approfondimento circa quanto viene anticipato da Anas per i destini dei tigli secolari di Via Risorgimento, ancor di più in assenza di risposta chiara ed inoppugnabile circa le richieste di documentazione per le pratiche autorizzative.
E non concordato con il Comune, che resta il principale gestore del patrimonio arboreo cittadino.
L’idea. Nella stessa lettera, il comitato ripropone la sua idea progettuale (che l’Anas in una prima risposta non giudica praticabile).
“L’ipotesi è quella di realizzare una nuova arteria stradale, capace di soddisfare pienamente le esigenze di scurezza e scorrimento del traffico. E dalla riconversione a zona vende di Via Risorgimento con l’estensione di servizi necessari di cui ad oggi la comunità martinsicurese e vibratiana risultano private. Tocca ora alle istituzioni pubbliche di fare la propria parte”.