Martinsicuro. A proposito di tassa di soggiorno. Il ragionamento sulla possibile istituzione, a partire dal 2019, dell’imposta sul soggiorno anche a Martinsicuro, è stato già avviato.
E anche in maniera pubblica, attraverso un recente sondaggio online promosso dal circolo cittadino del Pd. Sull’idea (giudica positiva, da ripetere anche in futuro), prende una posizione ufficiale Amedeo Corsi, presidente degli operatori turistici di Martinsicuro e Villa Rosa.
Il sondaggio online sull’introduzione della tassa di soggiorno, per finanziare il rifacimento del lungomare, ha avuto una maggioranza di sì (3 internauti su 4), anche se Corsi fa delle valutazioni più circostanziate.
” I cittadini, sottolinea il presidente Corsi, ” devono essere informati meglio. Qualora fossero stati edotti sul fatto che l’imposta riguarderà anche i soggiorni in case private, con tutto quello che ne consegue (comunicazione alloggiati e altre incombenze), il risultato poteva anche essere ribaltato”.
Le previsioni di incasso. Altra questione strettamente legata al sondaggio, riguarda l’utilizzo degli introiti. ” Le previsioni di incasso”, prosegue Corsi, ” nella migliore delle ipotesi potrà essere di circa 150mila euro l’anno. La spesa prevista per il rifacimento del lungomare è superiore al milione di euro. Cosa facciamo: attendiamo 10 anni per intervenire?”.
“La tassa di soggiorno“, aggiunge il presidente dell’associazione degli operatori turistici, ” in origine, è stata istituita per la città d’arte, soffocate dal turismo di massa con conseguenti pesanti oneri per il decoro urbano. Come sempre accade, le brutte abitudini corrono con la velocità del vento. I Comuni non perdono occasione per far cassa, con regolamento totalmente differenti anche tra località limitrofe e i turisti diventano una sorta di bancomat”.
La realtà locale. ” Nel nostro caso, con che faccia facciamo pagare la tassa di soggiorno, con un lungomare pieno di cadaveri di palme, ed altre bonsai come a Villa Rosa. Pista ciclabile e pedonale nello stesso spazio e porto insabbiato.
Dovremmo farcene carico noi, che in questo contesto penalizzante dobbiamo contenere i prezzi e dare sempre più qualità per lavorare. Una eventuale contrazione delle presenze anche solo del 5% (è successo in Comuni non lontano da noi) …significa
centinaia di buste paga in meno. Ne vale la pena?
Quando assomiglieremo ad una città turistica dignitosa, potremmo istituirla. Concertata con gli operatori, non ripetendo il caso di Roseto. E la destinazione delle risorse dovrà essere condivisa, sempre con gli operatori, per eventi e promozione e magari qualche arredo accattivante. Non certo per le infrastrutture, che le pagano i cittadini che sono turisti tutto l’anno. In ogni caso sono disponibile ad un confronto pubblico in materia”.