Martinsicuro, controlli antidroga: chiuso un ristorante etnico

Martinsicuro. Controlli antidroga sull’intero territorio cittadino, con un arresto e la chiusura di un ristorante etnico dove avveniva lo spaccio.

 

I carabinieri della stazione di Martinsicuro, in collaborazione con il nucleo radiomobile della compagnia di Alba Adriatica, e con l’ausilio dell’unità cinofila di Chieti con il cane Bagheera (pastore tedesco di tre anni), hanno effettuato una serie di verifiche, in esercizi pubblici, piazze, luoghi di ritrovo di giovani e giardini pubblici.

Il servizio ha portato all’identificazione di vari soggetti e alla segnalazione di 5 giovani quali assuntori di stupefacenti, nonché all’arresto di una persona e alla chiusura di un esercizio pubblico dove avveniva lo spaccio.

L’operazione

Una donna è stata arrestata su ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica di Teramo, a seguito di numerosi casi di cessione di stupefacente (hashish-eroina), documentati e dai carabinieri di Martinsicuro. Infatti la donna riceveva nella propria abitazione i clienti ai quali cedeva lo stupefacente. All’atto dell’arresto a seguito della perquisizione è stato sequestrato materiale di taglio della sostanza stupefacente, bilancino di precisione e materiale per confezionare la droga in dosi. La donna è stata condotta in carcere.

I carabinieri hanno inoltre provveduto a chiudere un esercizio di ristorazione “etnica”, che era diventato meta di giovani che si rifornivano di stupefacente e per il quale era stato arrestato di recente il titolare dell’esercizio. A seguito dell’arresto i militari hanno redatto una segnalazione per la revoca della licenza inviandola alla Questura di Teramo. Il Questore, autorità competente sulla materia, ha disposto la revoca della licenza e di conseguenza la chiusura dell’esercizio.


Nel corso del medesimo servizio sono stati inoltre effettuati quattro arresti.

Un cittadino rumeno sul quale pendeva un mandato di arresto Europeo emesso dalle autorità romense, per falsificazione di denaro e truffa è stato condotto in carcere in attesa di estradizione verso il paese richiedente dovendo espiare la pena di anni due di reclusione.

Un uomo è stato posto agli arresti domiciliari, su disposizione del Tribunale di Napoli, dovendo espiare la pena detentiva di nove mesi di reclusione per furti e ricettazione.
Stessa sorte è toccata ad un altro soggetto su disposizione del Tribunale dell’Aquila dovendo espiare la pena di sei mesi per falsi in genere.
Una donna è stata arrestata e condotta in carcere su disposizione del Tribunale di Ascoli dovendo espiare la pena di 2 anni e un mese di reclusione per tentata estorsione commessa nella provincia ascolana.

 

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