Lo ricorda il consigliere regionale e capogruppo Lega, Pietro Quaresimale, facendo seguito a quanto stabilito dal regolamento della Giunta che dà esecuzione alla legge regionale numero 42 del 2019. “I contributi, fissati fino a un massimo di 3000 euro l’anno a famiglia, – precisa Quaresimale – coprono le spese di viaggio, vitto e alloggio sia per il malato che per l’accompagnatore.
Hanno priorità di accesso ai rimborsi le famiglie che non hanno alcun reddito e quelle il cui componente affetto dalla patologia sia privo di reddito o abbia perso il posto di lavoro. Vengono rimborsate anche le spese sostenute per prestazioni presso strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate ubicate fuori dalla Regione Abruzzo”. Le istanze possono essere presentate dallo stesso paziente o da un familiare che lo rappresenta o dall’amministratore di sostegno, al Servizio Sanitario Territoriale della Asl in cui ricade il proprio comune di residenza.
“Diamo seguito a una norma di grande giustizia sociale – dice infine il capogruppo – Abbiamo ascoltato l’appello di tante famiglie costrette quasi alla miseria pur di garantire cure dignitose e continuate al proprio familiare malato. Ci impegneremo a mantenere costantemente aggiornato il fondo e a dare seguito a nuove iniziative che possano alleviare le pene dei cittadini più fragili del nostro territorio”.