Il Comune di Pineto d’ora in avanti comunicherà anche con la lingua dei segni italiana (LIS).
L’ente, guidato dal Sindaco Robert Verrocchio, è l’unico nella provincia di Teramo e uno dei pochissimi nella Regione Abruzzo a avere una dipendente appositamente formata dall’Ente Nazionale Sordi e tutt’ora in fase di ulteriore formazione, che sarà a disposizione delle persone non udenti.
Un’ulteriore spinta all’abbattimento delle barriere mentali, fisiche e della comunicazione che si inserisce nel percorso finalizzato a favorire le pari opportunità e l’integrazione delle persone sorde in tutti i contesti sociali, a cominciare dalla Pubblica Amministrazione. Un valore aggiunto al servizio della comunità pinetese contro le barriere linguistiche.
“Come noto, la Lingua dei Segni Italiana – commenta l’Assessora alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali, Daniela Mariani – è una lingua a tutti gli effetti, sia dal punto di vista sociologico che di tutela dei diritti, in quanto espressione di una comunità, quella dei sordi italiani. Una lingua che permette a una persona non udente un illimitato accesso all’informazione, alla comunicazione, alla politica, alla cultura, all’educazione, ai servizi, alla vita sociale, alla vita lavorativa e all’istruzione. Una lingua con le stesse caratteristiche delle altre lingue parlate, con uguale dignità e struttura, tutelata dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che prevede la sua piena promozione e diffusione da parte di tutti gli Stati membri.
Un imprescindibile mezzo che permette di comunicare e sentirsi parte integrante della società laddove sia impossibile esprimersi oralmente. Grazie all’Ente Nazionale Sordi Onlus, al Consiglio Regionale d’Abruzzo e alle Sezioni Provinciali attive nella ricerca, nella diffusione e nell’insegnamento della LIS, anche il Comune di Pineto può offrire ora questo importante servizio. Un ringraziamento va anche alla dipendente del Comune che ha deciso di impegnarsi in questo progetto e di formarsi per poter interagire e comunicare bene con quanti usano la Lingua dei Segni”.