L’autorizzazione della Regione Abruzzo allo sversamento in mare dei sedimenti derivanti dai lavori di dragaggio del Porto di Ortona, preoccupano non solo gli ambientalisti, ma ovviamente tutti coloro che hanno a cuore il nostro patrimonio abruzzese.
“Preoccupano, e condanniamo fermamente, allo stesso modo quelle scelte che vengono avallate nei diversi livelli politici locali, regionali e nazionali: politiche e azioni che non solo non tengono conto della salvaguardia e della difesa del territorio ma anzi vanno contro, consapevolmente e per interessi di pochi, le tendenze in atto rispetto alle politiche di sviluppo delle economie locali: per esempio le raccomandazioni a livello nazionale, regionale ed europeo sull’adozione di strumenti che mirino al riciclo dei rifiuti, alla riduzione del consumo del suolo, all’economie del recupero del patrimonio edilizio esistente”, fa sapere il gruppo di Liberi e Uguali Silvi in una nota.
“L’area identificata per lo sversamento di una parte dei sedimenti marini del porto di Ortona non destinati al ripascimento della stessa costa ortonese si trova al largo delle coste dell’area protetta Torre di Cerrano. Non c’è bisogno di ribadire che questo fatto ci preoccupa”.
“Su questo atto specifico appoggiamo totalmente le azioni intraprese dall’AMP Torre di Cerrano e dai Comuni interessati in merito al ricorso al TAR, consapevoli che nel frattempo i nostri referenti istituzionali troveranno una valida soluzione alternativa”, concludono.