Teramo. Per le persone coinvolte, si chiude una sorta di incubo. Che era l’inchiesta della Procura di Teramo sugli appalti pubblici, che più di un rumore lo aveva generato, non soltanto sul piano mediatico, per le persone coinvolte nel fascicolo d’indagine.
E’ molto articolata la richiesta di archiviazione da parte della Procura per i 5 indagati per la cosiddetta inchiesta “appaltopoli”: il consigliere provinciale Mauro Scarpantonio (all’epoca aveva la delega alla viabilità), Dario Melozzi (funzionario della Provincia) e gli imprenditori Armando Di Eleuterio e Diego Di Sabatino e Donato D’Evangelista (al momento dell’inchiesta, dirigente al Comune di Pineto). Le ipotesi di reato, ipotizzate inizialmente, erano corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Ora si attende il pronunciamento del gip se archiviare o meno l’indagine.
Al momento, però, tutta la complessa attività di indagine, partita nel 2018 e relativa ad una serie di lavori pubblici affidati in somma urgenza e degli interventi post-terremoto e nevicate e che avevano riguardano la Provincia di Teramo e anche una serie di Comuni, scrive la parola fine o quasi. Indagine partita da una serie di intercettazioni telefoniche, su altri fascicoli d’indagine, che poi hanno determinato accertamenti tecnici (con il sequestro dei cellulari degli indagati) e l’audizione di una serie di testimoni. Ora però il tutto è al capolinea con la richiesta di archiviazione da parte della pubblica accusa.