L’attività trae origine dalle dichiarazioni fatte ai militari da un imprenditore di Mosciano Sant’Angelo nell’ottobre scorso.
La vittima, oltre all’attività d’impresa principale, aveva anche parallelamente portato avanti la gestione di rifornimento di carburanti; non riuscendo tuttavia a gestire proficuamente quest’ultima attività, nel novembre 2021 decideva di venderla. L’acquirente si sarebbe rivelato tuttavia inaffidabile, lasciandolo con un debito di circa 50.000 euro che non sapendo come coprire, si vedeva costretto a rivolgersi ad una donna di etnia rom che gli forniva delle somme in contanti di denaro.
Le somme tuttavia dovevano essere restituite entro una decina di giorni e con tassi d’interesse intorno al 500%. Malgrado le condizioni, inizialmente l’uomo è riuscito a restituire le somme a lui prestate, ma successivamente le difficoltà lavorative ed i tassi sempre maggiori, fino al 900% circa in un caso, non gli hanno più permesso di effettuare la restituzione nei tempi e modi voluti dai suoi presunti aguzzini.
Irritata dal ritardo la donna avrebbe contattato diverse volte l’imprenditore, mediante telefonate, sistemi di messaggistica, e anche attraverso video chiamate intimandogli la restituzione dei soldi e minacciando di ritorsioni fisiche sia lui che la famiglia.
Le minacce si sono fatte sempre più pressanti e portate avanti anche con l’aiuto di un altro uomo, di origini pugliesi, il quale contattava anch’egli la vittima intimandolo e minacciandolo.
Nell’ottobre 2022 l’imprenditore, non riuscendo più a sostenere la situazione, si è rivolto ai carabinieri, i quali, dopo aver raccolto la denuncia, senza l’ausilio di alcuna indagine tecnica, ma effettuando una serie di accertamenti e indagini tradizionali, sono riusciti a raccogliere elementi sufficienti per ricostruire la condotta dell’uomo e della donna ed al loro tentativo di piegare il malcapitato al loro volere.
Le indagini, svolte sotto l’attento coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo, hanno permesso a quest’ultima autorità giudiziaria di richiedere ed ottenere dal competente G.I.P. la menzionata misura cautelare.
L’uomo è stato trovato a Modugno, in provincia di Bari, e tratto in arresto dai militari del N.O.RM di Giulianova, con la collaborazione dei militari dell’Arma locale, e condotto ai domiciliari. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta per la donna è stata invece notificata direttamente presso la Casa Circondariale di Teramo, dove già si trovava ristretta per altra causa.