Teramo. Con il voto favorevole di Provincia e Camera di Commercio che rappresentano il 99% del capitale sociale, l’astensione della Regione (rappresentata dall’assessore Pietro Quaresimale); il voto contrario degli Asbuc di Pietracamela e Intermesoli, l’Assemblea della Gran Sasso spa, ieri pomeriggio, ha approvato l’assegnazione dei beni della Gran Sasso Teramano alla ditta Finori. Assenti in assemblea i Comuni di Pietracamela e Fano Adriano.
La ditta F.lli Persia non ha fatto pervenire un’offerta migliorativa ma un atto di diffida ad affidare a Finori adducendo la non conformità della procedura. Il liquidatore Gabriele Di Natale, come si legge nel verbale dell’Assemblea, ha ripercorso i termini della procedura “proponendo di respingere tutte le eccezioni formulate” dalla ditta Persia.
“L’ultima offerta valida è quella della Marco Finori srl – questa la dichiarazione a verbale del liquidatore dopo aver ripercorso i passaggi – tenuto conto che la liquidazione si trascina da oltre 4 anni, che sono state numerose le aste risultate deserte, tenuto conto altresì della natura e della consistenza dei beni, della consistenza dell’offerta che consente l’integrale pagamento dei creditori oltre che la restituzione ai soci del doppio del capitale sociale inizialmente investito”.
L’affidatario dovrà pagare i creditori sociali entro 24 mesi – fra questi ci sono anche l’Asbuc di Pietracamela e il comune di Fano Adriano – i fornitori e i professionisti entro il 2021. Fra i suoi obblighi anche lo smontaggio degli impianti giunti a fine vita tecnica.
Nel corso dell’assemblea, Gabriele Di Natale ha anche riferito ai soci che il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Fano Adriano contro la GTS condannandolo al pagamento delle spese legali.
L’assessore regionale Pietro Quaresimale, come riportato dal verbale, ha chiesto un rinvio dell’aggiudicazione per acquisire un parere da parte dell’avvocatura regionale sulla diffida dei F.lli Persia. Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Recchiuti, delegato del Presidente ha ritenuto che si possa procedere all’aggiudicazione “salvo fatti nuovi” e ha chiesto al liquidatore: “che nell’atto pubblico ci siano garanzie che i soci siano manlevati da qualunque responsabilità futura”. Anche la presidente della Camera di Commercio, Antonella Ballone (presente anche il segretario generale Giampiero Sardi) ha ritenuto “giusto non fermare il processo di aggiudicazione e confermarla in favore di Finori”; ha ribadito che “bisogna inserire le clausole di salvaguardia a garanzia dei soci e dei creditori”.
Ad aggiudicazione approvata il liquidatore Di Natale ha invitato Marco Finori a partecipare all’Assemblea e ha chiesto all’Asbuc la disponibilità dei terreni – visto l’esito dell’aggiudicazione e l’impegno di pagamento in favore del socio Asbuc– con l’obiettivo di riaprire gli impianti il prima possibile non appena l’aggiudicatario avrà provveduto alle operazioni di manutenzione necessarie.
L’ultimo atto del liquidatore, ora, sarà quello di procedere alla stipula della bozza dell’atto da portare dal notaio e di sottoporla ai Soci.