Lo spostamento del Commissariato di Polizia di Stato di Atri dagli attuali locali ad altri idonei sempre nel comune di Atri o, come preventivato, a Roseto degli Abruzzi; ha portato a una serie di prese di posizione, da ultimo quello di alcune Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato. Un intervento duro che lancia accuse pesanti nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Atri rappresentata come assolutamente insensibile e non attenta ai problemi della polizia stessa.
“Parole che fanno male – commenta il primo cittadino, Piergiorgio Ferretti – perché non corrispondenti alla realtà e perché frutto, forse, di incomprensioni. Come Sindaco di Atri fatico nel riconoscermi nelle parole delle Organizzazioni sindacali. In verità le amministrazioni sono state sempre vicine alla Polizia di Stato e dunque al comando di Atri, al pari di tutta la politica atriana sempre impegnata a trovare una soluzione idonea ai problemi della sistemazione del commissariato. Non possono però essere taciuti o dimenticati i problemi di bilancio di un comune come Atri che ha faticato a recuperare le risorse per l’adeguamento dell’edificio dell’ex Pretura, lievitati dagli iniziali 300 mila euro, a oltre un milione di euro. Tuttavia la costanza e l’impegno dell’amministrazione comunale hanno fatto si che oggi il comune sia assegnatario di un finanziamento di 2,5 milioni di euro che possono essere da subito utilizzati per la costruzione del nuovo commissariato dando finalmente una sede adeguata e prestigiosa all’ente stesso.
Ecco allora, “con alto senso delle istituzioni e con sensibilità civica, l’appello alle forze sindacali e alle istituzioni preposte per un sincero confronto onde poter analizzare le importanti ragioni della permanenza del commissariato ad Atri come, tra le altre cose, la presenza sul territorio del secondo presidio ospedaliero della provincia di Teramo, la presenza di un polo scolastico superiore con 1800 studenti, la presenza di un ricco patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale tra cui la Cattedrale dell’Arcidiocesi di Teramo-Atri e altre chiese medievali considerate obiettivi sensibili, la presenza degli uffici del Giudice di Pace con competenze anche penali e ulteriori uffici statali e regionali, ciò senza contare la posizione baricentrica che la rende presidio di sicurezza per le aree interne e i comuni della costa di Pineto e Silvi raggiungibili in pochi minuti come ribadito con forza da tutti i sindaci del comprensorio e fortemente voluto dalla popolazione che avrebbe sicuramente difficoltà a comprendere la decisione di spostare tale struttura da Atri, ove avrebbe una definitiva e idonea collocazione, a Roseto degli Abruzzi, addirittura all’interno di un condominio con svariate abitazioni private. Questa si, soluzione assolutamente mortificante per la professionalità e la dignità della Polizia di Stato”.
“Nessuno ha evocato complotti – conclude il Sindaco – neppure ovviamente il sottoscritto. Sta di fatto che è stata avviata una azione di spostamento all’insaputa delle istituzioni locali non in coerenza con le ordinarie prassi regolamentari e di rispetto istituzionale e finanche con i principi di leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni. Tutto ciò ha generato allarme sociale e istituzionale dividendo le comunità e creando uno stato di contrapposizione tra i predetti enti che non l’hanno voluto e quelli preposti”.