Aveva addosso un cellulare il cadavere in avanzatissimo stato di decomposizione recuperato ieri a circa 2 miglia dalla costa, a sud del porto di Giulianova.
In giornata è stata eseguita una prima ricognizione sui resti quel corpo, coperto in parte ancora dai vestiti. In una tasca è stato rinvenuto il telefonino che potrebbe a questo punto rappresentare un elemento essenziale per risalire all’identità di quel corpo. Si tratterebbe comunque di un uomo, ma sull’età se ne saprà di più solo dopo l’autopsia e gli esami istologici.
Il mistero resta sulle cause della morte. Il medico legale incaricato dal titolare dell’indagine dovrà accertare infatti se la morte sia stata violenta o accidentale. L’ipotesi che si fa largo è che quei resti probabilmente potrebbero appartenere ad un cittadino straniero, caduto in mare accidentalmente, morto per annegamento. Anche se questa circostanza potrà essere svelata solo dopo l’esame autoptico.
Il cellulare recuperato verrà ora sottoposto ad una serie di accertamenti. Verrà esaminata la sim che potrebbe conservare il numero dell’utente o comunque dell’intestatario. Il cadavere sarebbe rimasto in mare da 4 a 6 mesi.
Ad avvistarlo ieri pomeriggio intorno alle 17 il proprietario di una imbarcazione da diporto che ha poi allertato la capitaneria di porto di Giulianova che ha raggiunto con la motovedetta lo specchio di mare dove era avvenuto il ritrovamento. I resti attualmente si trovano nell’obitorio dell’ospedale di Teramo.