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Giulianova, sgombero Campetto Occupato: protesta in Piazza Fosse Ardeatine FOTO/VIDEO

Giulianova. Protesta in Piazza Fosse Ardeatine questo pomeriggio dopo lo sgombero del Campetto Occupato in via dello Splendore.

I ragazzi che avevano occupato l’area, precedentemente abbandonata, per gli ultimi 7 anni hanno polemizzato con la decisione dell’Asp2, proprietaria del ‘campetto’.

In un primo momento l’incontro si sarebbe dovuto tenere al paese, poi la decisione di Piazza Fosse Ardeatine a due passi da casa del sindaco, ritenuto trai i ‘responsabili’.

Tutta la manifestazione, iniziata poco prima delle 18, è stata presidiata da un ingente schieramento di forze dell’ordine.

Solidarietà ai ragazzi del Campetto da parte di NOS-NOI: “La cultura fascista si manifesta sempre con le stesse modalità: prevaricazione, violenza, disprezzo per ogni forma di solidarietà verso i più deboli, sopraffazione.

Giulianova oggi ha vissuto tutto questo. Una amministrazione comunale, governata da una maggioranza di estrema destra, incapace (perché è nella loro natura politica) di dichiararsi antifascista, ha voluto mettere a ferro e fuoco la parte alta di Giulianova per cancellare con la violenza delle ruspe una esperienza di accoglienza, solidarietà, coesione, di cultura, quale è stata in questi anni il “Campetto occupato”.

Del tutto incapaci di gestire politicamente tale esperienza, l’estrema destra al governo della città, ha preferito gonfiare il petto, piantare i pugni sui fianchi flaccidi, serrare la mascella ed imporre la violenza di chi non ha argomenti, radendo al suolo roulotte e le vite degli ultimi che le frequentano.

Un atto di violenza inaudita e gratuita, e per questo vile, che mostra con solare evidenza, la debolezza di questa destra: urlante e schiumosa di rabbia nei confronti di una esperienza che va interpretata con le categorie della cultura e della politica; ammiccante, solidale, genuflessa nei confronti dei potenti di turno, ai quali si favorisce e si consente tutto.

Con le ruspe hanno gettato a terra solo degli oggetti, pur preziosi nella complessiva e bella vicenda di “Campetto occupato”; le medesime ruspe, nell’atto stesso della devastazione, tuttavia, già alimentavano quella esperienza, la stavano rendendo ancora più forte, più necessaria, più indispensabile.

Questa pagina, la più nera nella storia di Giulianova democratica ed antifascista, segna l’inizio di un nuovo impegno per liberare la città, con gli strumenti che la Costituzione nata dalla Resistenza ci consegna, dal cancro che la sta opprimendo”.