L’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Teramo è scattata alle prime luci dell’alba a Giulianova. Poco dopo le 5 del mattino i militari dell’Arma hanno fatto irruzione in un capannone industriale in disuso alla periferia di Giulianova dove tre persone erano intente a trasferire in maniera fraudolenta, secondo i militari, carburante proveniente dall’Europa dell’est in una cisterna di proprietà di una società campana.
I carabinieri erano sulle tracce dei tre da diverse settimane e sono riusciti ad individuare il covo utilizzato solo dopo una lunga serie di servizi di pedinamento ed osservazione.
L’attività nasce da un normale controllo alla circolazione stradale effettuato da una pattuglia dell’Arma della compagnia di Giulianova che aveva notato una cisterna per carburanti senza loghi di riferimento, entrare nella zona industriale di Giulianova, in località Colleranesco, da anni in buona parte abbandonata. Insospettiti da tale movimento, i carabinieri avevano quindi effettuato un controllo della zona senza però riuscire a trovare il mezzo che, inizialmente, sembrava essere sparito nel nulla. Fatte le necessarie segnalazioni alla centrale operativa, è stata diramata una nota con la quale si richiedeva alle pattuglie sul territorio di procedere alla ricerca del mezzo ed all’identificazione dell’autista.
Contestualmente i militari del Nucleo Investigativo di Teramo hanno iniziato mirata attività investigativa, intuendo che dietro quegli strani movimenti poteva celarsi un’attività di contrabbando di carburanti. Dopo alcune settimane di indagini, i militari sono riusciti ad individuare il luogo dove venivano parcate le autocisterne con carburante fatto entrare sul territorio nazionale per poi essere immesso nel ciclo della distribuzione alle cosiddette pompe bianche, ed hanno quindi deciso di effettuare un blitz nella mattinata di ieri, sorprendendo tre soggetti, due campani ed uno proveniente dai paesi dell’est Europa, intenti a trasbordare il carburante da un’autocisterna proveniente dall’Europa dell’Est che era entrato in Italia sottraendosi al pagando delle previste accise, mediante l’escamotage del ricorso a falsi documenti di viaggio ed all’uso di mezzi non idonei al trasporto di carburante. Gli ulteriori controlli sui documenti amministrativi, svolti di concerto con personale della Guardia di Finanza di Teramo che ha competenza specifica sulla materia, hanno consentito di accertare, secondo la ricostruzione fornita, che il carburante sequestrato, era privo dei previsti documenti di accompagnamento e, soprattutto, aveva aggirato le procedure fiscali sottraendo al fisco il pagamento delle previste accise.
La posizione dei tre soggetti fermati si è poi ulteriormente aggravata quando le verifiche sui documenti della cisterna italiana hanno consentito di acclarare che il documento di trasporto era contraffatto mediante il ricorso alla sostituzione dei codici identificativi presenti sulla banca dati on-line dell’Agenzia delle Entrate.
Alla luce delle varie violazioni accertate i carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro dei 28mila litri di gasolio, dell’autoarticolato ceco, della cisterna e di tutto il materiale utilizzato per il trasferimento e lo stoccaggio del carburante di contrabbando. Sono quindi stati denunciati per i reati previsti dagli articoli 40 e 49 del Testo Unico sulle Accise, i due cittadini campani, l’autista della cisterna (T.E. 46 anni) ed il basista (B.A. 53 anni), oltre all’autotrasportatore del tir ceco, un cittadino polacco, (R.I.K. 27 anni).
I due mezzi pesanti ed il carburante sono stati sequestrati e dati in affidamento a ditte specializzate.