L’esercitazione – che ha visto anche simulare il recupero di un uomo in mare, con mare 5 con picchi d’onda di 4 mt e vento forza 6 con raffiche di quasi 30 nodi – è stata appositamente programmata in concomitanza al peggioramento preannunciato del quadro climatico in zona, con la finalità di mantenere costantemente elevato il livello di preparazione ed addestramento del personale imbarcato, pronto all’occorrenza a prendere il largo per soccorrere quanti in pericolo di perdersi per mare, a bordo della dipendente unità CP884, unità inaffondabile ed auto-raddrizzante, in dotazione al comando giuliese e destinata a garantire la salvaguardia della vita umana in mare, uno dei compiti statutari del Corpo delle Capitanerie di porto.