Sono state estese su un tratto di mare di oltre 10 chilometri le ricerche di Mohamed, il ragazzino di 14 anni di origini marocchine scomparso ieri intorno alle 12,30, all’altezza del molo nord del porto di Giulianova, inghiottito dalle onde dopo essersi ribaltato col materassino.
I soccorritori, che dalle prime luci del giorno hanno ripreso a setacciare la zona portuale, con mezzi aerei e navali, hanno scandagliato le acque sino all’altezza della foce del fiume Vomano, a Roseto. Un lavoro ininterrotto nella speranza di recuperare il corpo dell’adolescente. Gli uomini della Croce Rossa, della Capitaneria di porto, della Guardia Costiera e dei vigili del fuoco hanno scandagliato i fondali a ridosso del nuovo braccio portuale ma anche le acque antistanti il tratto nord della spiaggia di Cologna, sino a raggiungere l’area più a sud, in prossimità del Vomano.
Perché se il corpo del ragazzino fosse stato trascinato dalle correnti oltre l’imboccatura del porto, la tramontana di queste ore potrebbe averlo spinto proprio a sud. Finora è stato recuperato solo il pantaloncino da mare di Mohamed, trovato dai sommozzatori nelle vicinanze del molo nuovo.
Ieri tra l’altro poco dopo le 20 tre ragazzini che stavano facendo il bagno a ridosso di una scogliera soffolta, a Cologna, avevano raccontato di aver notato una sagoma fluttuare nell’acqua. Avrebbero visto un dorso e una testa. Uno dei tre ha dato subito l’allarme e poco dopo sul posto sono arrivati i sommozzatori dei vigili del fuoco. Le ricerche sono proseguite sino al calar del buio. Ma nulla. In mattinata sono riprese anche a terra, controllando tra le insenature dei pennelli temendo che il corpo potesse essersi incagliato tra i massi.
Sull’episodio sono state aperte due inchieste, una della Capitaneria di Porto di Giulianova comandata dal Tenente di Vascello Claudio Bernetti, l’altra della Procura di Teramo. E’ stato già ascoltato l’amico di Mohamed, anche lui di origini nordafricane. I due avevano preso il largo su un materassino. Probabilmente un’onda lo ha ribaltato, scaraventando in acqua gli adolescenti. Uno dei due è riuscito a guadagnare la riva e a raccontare tutto ad un bagnino. Secondo alcuni testimoni, non sarebbe stato subito creduto.
Tant’è che l’allarme vero e proprio è scattato solo due ore più tardi, con i soccorritori che sono entrati in azione. Un aspetto che dovrà essere chiarito dagli investigatori. Mohamed viveva nel capoluogo aprutino con la sua famiglia da alcuni anni. Aveva recentemente subito un piccolo intervento al cuore. Ieri sarebbe stata la sua ultima giornata di mare. Oggi era previsto infatti un viaggio in Marocco dove sarebbe rimasto per circa un mese prima di tornare a Teramo.