C’è preoccupazione tra gli abitanti del quartiere Marlboro, nella zona nord di Giulianova a confine con l’asta fluviale del torrente Salinello.
Temono per le condizioni in cui versa il corso d’acqua che presenta una fitta vegetazione ai lati e un alveo ridotto in altezza di almeno un metro in diversi punti per il deposito dei sedimenti.
Questo innalzamento, secondo i residenti della zona che hanno avviato anche una petizione da consegnare agli organi competenti, potrebbe facilitare l’esondazione in caso di abbondanti piogge perché la furia dell’acqua andrebbe a lambire gli argini del Salinello. Il torrente andrebbe quindi ripulito, gli argini consolidati, l’alveo riportato allo stato originario.
Inoltre andrebbe eliminata anche la barriera che si è formata in prossimità della foce. Un muro di ghiaia che in caso di portata maggiore dell’acqua fungerebbe da tappo contribuendo quindi ad alzare il livello idrometrico in caso di piena col rischio di esondare a raggiungere il vicino complesso residenziale e la pineta che in pratica confina con la stessa foce.
Quindi le richieste degli abitanti della zona, ma anche degli operatori turistici che hanno le loro strutture sul versante nord nel territorio comunale di Tortoreto, sono quelle di una messa in sicurezza, e anche in fretta, quanto meno dell’ultimo tratto del Salinello, quello che va in pratica dal piccolo ponte sulla statale Adriatica sino allo sbocco in mare.
Il torrente in questi anni è stato spesso al centro dell’attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Giulianova. L’ex sindaco Francesco Mastromauro più volte ha inviato agli organi competenti delle relazioni chiedendo degli interventi urgenti da parte della Regione. Qualcosa è stato fatto. Ma serve ancora molto altro.