A conferma che le scelte operate in questi anni sulla riduzione del quantitativo da pescare (circa 30 sacchi per ciascuna imbarcazione) e dei giorni in mare (appena 3) stanno pagando. Il ripopolamento della venus galina è costante grazie quindi ad un prelievo non più selvaggio come accadeva soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta.
La politica adottata in questi anni dal presidente del Consorzio di Gestione delle Vongolare, Giovanni Di Mattia e da tutti i soci è quella dunque di una tutela a 360 gradi dei fondali che prevede anche altri aspetti, che vanno oltre la riduzione dei giorni di pesca e del quantitativo stesso. Gli armatori da alcuni anni stanno portando avanti una battaglia di tutela dell’ambiente, soprattutto dei corsi d’acqua interni, ovvero di fiumi e torrenti che sono i principali indiziati per il riversamento in mare di sostanze inquinanti provenienti da scarichi abusivi.
La situazione, a detta degli stessi armatori, sta migliorando ma non si può assolutamente abbassare la guardia. Motivo per cui la collaborazione con gli organi preposti al controllo, a cominciare dagli uomini della capitaneria di porto e gli ispettori dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, è piuttosto stretta. Altro aspetto importante è legato anche alla raccolta dei rifiuti in mare. Le vongolare infatti, qualora trovassero del materiale di risulta sul fondale o in superficie, soprattutto plastica, lo riporterebbero sulla banchina per il procedimento di smaltimento.