Fondali sempre più ricchi di vongole grazie alla politica attuata negli ultimi 15 anni dal CoGeVo, il consorzio di gestione delle vongolare di Giulianova.
Poco più di 80 pescherecci che hanno scelto di limitare il quantitativo da prelevare dal mare, ridotto a circa 30 sacchi per ciascuna vongolara, di ridurre anche il numero di uscite in mare, appena 3. Una pesca selettiva che prevede la suddivisione del comparto di Giulianova, che si estende da Martinsicuro a Silvi, in più aree in modo tale da non pescare su tutta l’estensione ma di facilitare il riposo dei fondali e quindi il ripopolamento della pregiatissima venus galina.
La qualità del prodotto è elevata per via anche di una politica di preservazione che coinvolge altri settori, come ad esempio i Comuni dell’hinterland teramano per maggiori controlli lungo i fiumi che sono la principale causa di inquinamento dei fondali marini. “Va detto che negli ultimi 3-4 anni, sotto questo aspetto, la situazione è di molto migliorata”, ha sottolineato Walter Squeo, vice presidente del Cogevo, “i fiumi inquinano molto meno. Ma c’è sempre qualche scarico abusivo che rappresenta un problema. Noi armatori siamo le prime sentinelle. Rispettiamo il mare perché ci dà da vivere. E’ cambiata anche la politica della pesca delle vongole.
Ecco perché da anni abbiamo deciso di autoregolamentarci. A maggio siamo tornati in mare dopo uno stop durato circa due mesi. Abbiamo trovato fondali interessanti”. Le vongolare continueranno a pescare sino a tutto settembre. Dopo di che si procederà con un nuovo fermo tecnico ad ottobre per far “riposare” i fondali. Intanto la semina di piccole vongole avvenuta circa due anni fa a più di un miglio dalla costa per “fecondare” aree povere di venus galina, sta dando già risultati interessanti, dando quindi la possibilità di ampliare le zone di pesca.