C’è una preoccupazione latente tra gli abitanti di Colleranesco e della zona di Villa Pozzoni.
Una preoccupazione legata soprattutto all’ultimo tratto della Teramo-mare, il famoso IV lotto che dovrebbe immettersi sulla statale 80 all’altezza di via Cupa, attraversando quindi l’area industriale di Colleranesco. Ma in queste ore è circolata la voce che l’innesto finale sarebbe all’altezza di via Molino da Capo con la realizzazione di un enorme cavalcavia che sovrasterebbe la strada ferroviaria Giulianova-Teramo.
Circostanza che ha messo in allarme gli abitanti della zona che hanno immediatamente chiesto informazioni all’amministrazione comunale giuliese. Il sindaco Francesco Mastromauro si è fatto subito carico delle preoccupazioni del quartiere ma ha precisato che ad oggi non c’è ancora un progetto definitivo.
“Ci sono alcune soluzioni, l’Anas ha prospettato delle ipotesi”, ha puntualizzato il primo cittadino giuliese, “Resta in piedi quella dell’innesto all’altezza di via Cupa, con svincolo quindi più o meno nella zona industriale di Colleranesco. Tuttavia la Provincia di Teramo ha fornito uno studio di fattibilità, redatto in scala molto ridotta nella quale non si riesce ad apprezzare con esattezza il punto dello svincolo della zona industriale di Colleranesco. In linea di massima passa nelle vicinanze di Via Molino da Capo e non sulla via stessa. Allo studio di fattibilità che dovrà essere validato dal Comune dovranno seguire i progetti definitivi ed esecutivi”.
In altri termini, non c’è ancora chiarezza e i tempi sembrano essere anche piuttosto lunghi prima di arrivare ad una soluzione definitiva. Mastromauro comunque ha assicurato che sull’argomento il Comune di Giulianova manterrà la guardia alta affinché lo svincolo del IV lotto della Teramo-mare non danneggi l’abitato e auspica la soluzione che possa valorizzare l’area industriale favorendo quindi gli investimenti di nuovi imprenditori e di chi già opera sul territorio. Sarà presto convocata la commissione urbanistica per esaminare lo studio di fattibilità dell’Anas.