Il nido di via Alleva, messo in sicurezza, accoglierà quest’anno 25 bambini. 35 potranno essere invece le iscrizioni all’”Arcobaleno” di via Di Vittorio. Grazie all’applicazione di un modello a gestione integrata, alla sezione “comunale” se ne affiancheranno tre date in appalto.
I costi a carico delle famiglie non subiranno incrementi ed invariata resterà anche la qualità del servizio. Crescerà, invece, il numero dei posti disponibili. Gli iscritti dello scorso anno all’ “Arcobaleno” nella sezione esistente, non subiranno il cambiamento delle maestre. Nonostante il nuovo modello di gestione, restano in capo all’amministrazione comunale i poteri di orientamento, la definizione delle tariffe, il supporto delle famiglie a basso reddito, il controllo sul livello delle prestazioni.
“L’ obiettivo di fondo – spiega il Vice sindaco e assessore alle Politiche sociali Lidia Albani – è stato individuare una forma organizzativa che consentisse di rispondere in modo più efficace alle esigenze dell’utenza e di confermare le performance complessive. Nel progetto – prosegue – resta prioritario il benessere delle bambine e dei bambini, a cui va offerta la possibilità di agire ed esprimersi spontaneamente e liberamente, in un ambiente equilibrato, idoneo all’apprendimento, alla socializzazione, alla formazione del carattere.”
Periodicamente saranno controllati i risultati conseguiti dalla società appaltatrice, al fine di verificare il rispetto degli standard di qualità e la corrispondenza con il progetto presentato. Alla stessa società spetta, tra le altre cose, l’onere di preparare i pasti in loco e di garantire stabilità e continuità all’azione didattica, evitando alternanze nella scelta del personale.
“Il bando rivolto ai soggetti interessati all’appalto è stato pubblicato venerdì scorso ed è consultabile sul sito dell’ Unione dei Comuni delle Terre del Sole – conclude il Vicesindaco – Si tratta di un modello flessibile che, ben diverso dalla concessione, permette all’ amministrazione comunale di conservare la facoltà di indirizzo del servizio e di interlocuzione con le famiglie. L’assetto organico che abbiamo avuto in eredità e che, con diversi pensionamenti all’orizzonte, potrebbe farsi addirittura più precario, avrebbe comportato una situazione inaccettabile: dieci posti negli asili nido in una città, come Giulianova, con poco meno di 25.000 abitanti. Per scongiurare tutto questo e fornire adeguato supporto alle famiglie, nell’interesse dei bambini, è stata scelta la gestione integrata, che comporterà benefici evidenti, stabili e concreti”.