Avrebbe dovuto essere solo questione di settimane, un paio di mesi al massimo. Ma a distanza ormai di quasi 90 giorni dalla famosa assemblea cittadina a Cologna durante la quale venne illustrato il progetto di messa in sicurezza del fiume Tordino, i lavori non sono ancora partiti.
E di sicuro non inizieranno in inverno col rischio di una piena. Sta di fatto che a protestare sono i residenti a ridosso dell’asta fluviale, cittadini di Colleranesco, nel territorio comunale di Giulianova, e di Piane Tordino in quello di Roseto. Perché nell’assemblea di circa 3 mesi fa i tecnici della Provincia, presenti in quell’occasione per parlare degli interventi che sarebbero stati realizzati per un importo complessivo di oltre un milione e 200mila euro circa, fu chiaramente detto che per la procedura di affidamento dell’appalto sarebbe stata solo questione di giorni.
E che i lavori, una volta individuata l’impresa aggiudicataria, sarebbero iniziati a stretto giro con l’espletamento degli aspetti burocratici. In realtà sono quasi 4 anni che si parla del progetto di messa in sicurezza contro il rischio di dissesto idrogeologico del fiume Tordino.
Dalla famosa riunione, nell’autunno del 2015, al palazzo Kursaal di Giulianova, durante la quale sembrava ormai cosa fatta con la concessione del finanziamento di oltre un milione di euro. Che per la verità solo pochi mesi fa è stato reso disponibile. Il progetto prevede il rifacimento degli argini in alcuni punti e la messa in sicurezza dell’alveo, scavando il letto del fiume di almeno un metro per ristabilire il livello idrometrico originario lungo un tratto di circa 1700 metri.
Verrebbe ridisegnata anche la foce, mentre sul lato di Giulianova, con un finanziamento aggiuntivo di circa 400mila euro si sarebbe proceduto alla realizzazione di un braccio di protezione per tamponare il fenomeno erosivo e per contenere quello legato allo spiaggiamento del legname. Interventi promessi 4 anni fa ma che ancora non vengono realizzati.