Il cicloturismo è sempre più riconosciuto come un volano di sviluppo economico, oggetto di una conferenza stampa della Regione Abruzzo alla Borsa Internazionale del Turismo che si sta svolgendo a Milano.
Un impegno, quello per la mobilità su due ruote, che il Comune di Tortoreto persegue da tempo con piani di sviluppo molto articolati. “Credo che la nostra essenza di città a misura delle due ruote – sottolinea il sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni – in un certo qual senso sia stata riconosciuta, almeno a livello sportivo, perché Tortoreto è stata scelta per ben quattro volte dagli organizzatori del Giro d’Italia, in 25 anni, di cui due volte consecutive, durante il nostro mandato. Sono orgoglioso del fatto che la tappa del Giro 2020 sia stata interamente disegnata in Abruzzo e coinvolga alcuni tra i più importanti paesi della Val Vibrata.” Tortoreto, infatti, ha già dimostrato di saper organizzare al meglio una tappa di quello che è uno dei più importanti appuntamenti sportivi del ciclismo mondiale.
Nel 1995, fu la città di arrivo della quinta tappa del Giro d’Italia, con partenza da Porto Recanati, vinta da Filippo Casagrande. Nel 2011, da Tortoreto partì l’undicesima tappa, con arrivo a Castelfidardo e solo un anno fa l’ottava tappa, la più lunga di quel Giro, di 239 chilometri con arrivo a Pesaro. La San Salvo-Tortoreto, decima tappa del Giro d’Italia di quest’anno in calendario il 19 maggio prossimo, è già stata definita dagli addetti ai lavori tra le più importanti, non solo perché è in calendario a metà della competizione, ma soprattutto per la presenza di una serie di “strappi” molto impegnativi soprattutto nel finale, quando dal borgo di Tortoreto, che ha pendenze che superano il 15%, i ciclisti dovranno percorrere circa 50 km tra Colonnella, Controguerra ed ancora due volte Tortoreto, nel finale.
È una presenza, quella negli eventi del ciclismo “che conta” – conclude il Sindaco Piccioni – che premia anche la nostra attenzione all’uso della bicicletta nella quotidianità, con progetti in parte già operativi ed in parte da sviluppare. Crediamo che la bicicletta faccia parte di quelle soluzioni per la mobilità urbana del futuro, che garantirà a maggior ragione in un Comune a vocazione turistica come Tortoreto uno spostamento agile, efficiente, economico, sostenibile, salutare: naturalmente, costituisce una grande opportunità in termini di turismo e di offerta innovativa per valorizzare il nostro patrimonio fatto di monumenti, natura, tutti aspetti che servono ad esaltare le bellezze di Tortoreto. “Il nostro Comune ha già dei progetti sul cicloturismo, perché parlare di bicicletta e turismo in bici non è ipotizzare il futuro, ma commentare il presente – sostiene Giorgio Ripani, Assessore al Turismo del Comune di Tortoreto. L’Amministrazione Comunale, a tal proposito, intende realizzare un biciplan che riveda il traffico veicolare cittadino a beneficio della mobilità alternativa e ciclabile.
Non a caso il Sindaco ha istituito la delega “Spazio Pubblico Bene Comune”, assegnata all’Assessore Arianna Del Sordo, ideata a tale scopo dalla FIAB e si sta altresì valutando l’installazione di infrastrutture a sostegno dei cicloamatori, come le colonnine di ricarica per biciclette elettriche. Tortoreto, d’altronde, è una città che punta molto sul cicloturismo, come si evince già dalla sua geomorfologia. La pista ciclabile del lungomare nel verde, collegata con le vie perpendicolari e d’impatto estetico, rappresenta uno dei punti di forza della località: tra le certificazioni (Bandiera Blu, bandiera verde pediatrica, riconoscimento borgo storico marinaro, riconoscimento rete EDEN europea, spighe verdi FEE) di Tortoreto c’è anche quella di Città della corsa e del cammino FIDAL e, soprattutto, della Bandiera Gialla FIAB con due bike smile. “Anche grazie a queste certificazioni – ricorda l’Assessore al Turismo di Tortoreto – siamo orgogliosi di come la città mantenga una forte attrattività verso le famiglie con bambini poiché, come evidenziato anche dal direttore ENIT Bastianelli in un incontro al MiBACT cui abbiamo partecipato, esse rappresentano il core business del turismo italiano.
D’altronde, lo sviluppo della Bike Economy è crescente ed i risultati così evidenti da averci spinto a dare un indirizzo politico chiaro agli investimenti nel settore”. Secondo la European Cyclist Federation. i benefici derivanti dalle due ruote sono pari a 513 miliardi di euro, di cui 191 legati alla salute: 20 miliardi di benefici sanitari per i bambini, 733 milioni il risparmio dalla riduzione degli incidenti, quattro miliardi e mezzo derivanti dall’assenza dal lavoro per malattia, 39 miliardi di spese sanitarie in meno e 30 miliardi in benefici per la salute mentale. La mobilità risparmia più di 29 miliardi in riduzione del traffico, riduzione dei sussidi per il trasporto e riduzione dei costi strada.
Ci sono poi gli effetti positivi sull’ambiente, più di 15 miliardi in riduzione di emissioni, dell’inquinamento e dell’inquinamento acustico. Si aggiungono 63 miliardi di benefici microeconomici, di cui appunto 44 legati al cicloturismo, al cosiddetto “turismo lento” che secondo l’Ente Nazionale del Turismo fa registrare una crescita fino al 20% dei tour operators di cicloturismo. “Il futuro è già presente: alla luce di tali ricadute positive, non solo economiche, sull’uso della bici – sostiene Giorgio Ripani – dobbiamo lavorare per implementare sempre di più i servizi, anche degli operatori privati, stimolandoli ad ottenere ad esempio il riconoscimento di Albergabici. A Tortoreto abbiamo già una struttura alberghiera che, offrendo soggiorni ad hoc per cicloamatori, si fregia di tale riconoscimento e presto sarà seguita da altri. Il territorio collinare permette poi escursioni con percorsi tracciati (sui quali abbiamo in progetto di installare opportuna cartellonistica) per discipline che richiedono pendenze maggiori e strade sterrate. Il Giro d’Italia ovviamente rappresenta il suggellamento di tali politiche turistiche e di wellness, mediante l’identificazione massima di Tortoreto come località attenta allo sport e, soprattutto, al ciclismo”.