E’ di otto custodie cautelari in carcere, 770 grammi di cocaina, 371 di
marijuana e 720 grammi di hashish sequestrati e più di 100 cessioni riscontrate e documentate, il bilancio dell’operazione The Diggers (Gli Scavatori) della squadra mobile di Teramo nell’ambito di un’attività di indagine condotta con il coordinamento della locale Procura della Repubblica (fascicolo a firma del procuratore facente funzione, Davide Rosati), che ha disarticolato l’operatività di un gruppo di soggetti residenti a Teramo di cui tre arrestati nella mattinata odierna.
Si tratta di due albanesi: G.A. di 35 anni, L.K. di 32 anni, e un italiano C.S. di 51 anni.
L’indagine nasce nell’ottobre del 2020 dallo sviluppo di attività informativa ed investigativa degli inquirenti della polizia di Stato, nell’ambito di una costante attenzione sul fenomeno dello spaccio di droga in questo capoluogo da sempre sensibilizzata dal Questore quale Autorità di Pubblica Sicurezza. Grazie al supporto delle attività tecniche delegate dall’Autorità Giudiziaria, è emerso per le indagini che gli indagati, unitamente agli altri 5 destinatari della custodia cautelare in carcere, attualmente irreperibili, avrebbero organizzato un’estesa rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e
marijuana nella città di Teramo ed in quella di L’Aquila utilizzando un collaudato “modus “operandi” consistente nell’occultamento, nella periferia di Teramo ed in quella di L’Aquila, di ingenti quantitativi di stupefacente che veniva sotterrato presso campi e discariche in stato di abbandono, dove venivano, di volta in volta, prelevate le quantità necessarie a soddisfare le richieste degli acquirenti ai quali le cessioni, spesso, venivano effettuate direttamente nei pressi del luogo dove erano nascoste.
I luoghi isolati scelti dagli indagati per l’occultamento dello stupefacente rinvenuto e sequestrato nel corso dell’indagine, sono per la città di Teramo le frazioni di Rupo, Sardinara, ed una stradina sterrata ubicata nel comune di Bellante e per la città di L’Aquila, la frazione di Genzano di Sassa.
L’attività investigativa, secondo i riscontri comunicati, ha permesso di documentare, anche con sequestri, l’ingente attività di cessione, con cadenza giornaliera, di sostanza stupefacente a numerosi acquirenti residenti nella regione. Gli indagati infatti, molti dei quali già noti soprattutto per reati in materia di stupefacenti e radicati da tempo nel territorio teramano, gestivano gran parte dello spaccio di sostanze
stupefacenti sia nel centro cittadino che in alcuni comuni della provincia.
Emersa, sempre secondo le indagini, anche la frequente presenza di alcuni degli indagati nella zona di Piazza Garibaldi e luoghi limitrofi finalizzata al reperimento di nuovi acquirenti e al controllo della presenza di eventuale concorrenza.