“Nei primi mesi del 2021, nella peggiore fase del Covid-19, diversi cittadini di Atri hanno pensato di incontrarsi ogni due giovedì davanti allo schermo di un computer, non potendolo fare di persona, e, come prima si faceva in piazza, parlare del più e del meno e discutere dei problemi della città. Hanno chiamato queste occasioni “Incontri a distanza” e nei primi tempi gli argomenti affrontati sono stati vari e interessanti. Poi, dopo alcuni giovedì, trattando la crisi abitativa e lavorativa, ci si è chiesti se c’era una possibilità di sviluppo autonomo o, in alternativa, una unione di qualsiasi tipo con le città vicine”, spiega Spezialetti. “La Legge 7 aprile 2014, n. 56, con la quale si dettano disposizioni in materia di città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni è venuta in aiuto. E’ sembrata, da subito, la Legge che faceva al caso e dopo averla studiata a fondo, sono stati coinvolti anche alcuni amici delle città vicine di Pineto e Silvi, che da allora hanno condiviso in video pareri e proposte”.
“La fusione garantisce la formazione di un nuovo comune forte, più numeroso ed esteso, capace di far fronte a tutte le sfide economiche che riserva il futuro e forse l’unica possibilità di sviluppo del nostro territorio. I vantaggi economici e finanziari sono notevoli, come pure consistenti sono i fondi sia statali sia regionali previsti per portarla a compimento”.
I problemi da affrontare per “Incontri a distanza”
“Alla fine dell’iter previsto, dopo la Legge Regionale che legittima la fusione tra due o più città, alcuni mesi dopo si deve procedere a nuove elezioni che ovviamente ridurranno il numero di amministratori da eleggere: da tre o più sindaci ad uno solo, da tre o più consigli comunali ad uno solo”. E ancora: “Il secondo problema è intimamente connesso con il primo: l’iter di approvazione della fusione è sicuramente articolato e lungo e se non c’è accordo tra gli amministratori dei vari comuni, l’unica possibile alternativa prevista è l’attivazione di una iniziativa popolare che, come minimo, raddoppia i tempi di esecuzione”.
“Per questo, alcuni amici di “Incontri a distanza” si sono incontrati con i sindaci di Atri, Silvi e Pineto, per presentare il risultato degli incontri effettuati e verificare la loro disponibilità al riguardo. I Sindaci di Atri e Silvi hanno ascoltato con interesse e assicurato di prendere in considerazione la proposta di fusione, e le loro parole sono sembrate proprio sincere. Si è in attesa di avere un ulteriore incontro con il Sindaco di Pineto sperando di suscitare anche in lui un positivo interesse. La fusione”, conclude il gruppo, “è il solo spiraglio positivo che si riesca ad intravedere, che puntiamo molto sulla volontà favorevole di Sindaci e Amministratori, ma che, in caso contrario, siamo disposti anche ad intraprendere la scelta di una iniziativa popolare”.