Colpo alla gioielleria: si fingevano clienti

Due donne sono entrate in una gioielleria di Teramo dopo essersi spacciate per due clienti, riuscendo a sottrarre degli oggetti preziosi all’attività.

Immediate sono scattate le indagini, al fine di ricondurre alle loro responsabilità le due donne, prontamente accusate per aver sottratto gioielli all’oreficeria dopo aver illuso il titolare di essere delle clienti interessati all’acquisto di alcuni oggetti.

furto
I carabinieri sono riusciti ad arrestare due donne che lo scorso 9 agosto avevano rubato alcuni oggetti preziosi da una gioielleria di Teramo: per la coppia di presunte ladre ora il processo – abruzzo.cityrumors.it

Ebbene, le due donne – residenti in Veneto (a Favaro Veneto e Vigonovo) – sono state arrestate dai Carabinieri con l’accusa di furto aggravato in concorso. Prenderà ora il via il processo per accertare i fatti e comminare le relative sanzioni.

I fatti

Stando a quanto afferma l’accusa, supportata dalla presenza di alcune immagini che sono state catturate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza dell’attività di gioielleria, lo scorso 9 agosto le due donne si sono appropriate di gioielli del valore di circa 1.000 euro all’interno di una oreficeria di Teramo, dove erano entrate fingendosi delle clienti interessate all’acquisto di alcuni prodotti.

furto
Le due donne ora rischiano una grave condanna penale per furto aggravato in concorso: le telecamere del sistema di sorveglianza sembrano inchiodarle alle loro responsabilità – abruzzo.cityrumors.it

Così, dopo aver domandato di visionare dei gioielli per dei regali, mentre una delle donne continuava a distrarre il titolare chiedendo delle informazioni, l’altra avrebbe arraffato i gioielli senza essere vista. Ad accorgersi di quanto accaduto è stato poi il commerciante, una volta che la coppia di presunte truffatrici si era già allontanata.

Le due, che ora si trovano in carcere a Venezia, nei prossimi giorni compariranno davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia che si svolgerà per rogatoria.

Cosa rischiano le due donne

Le due donne rischiano ora una condanna per furto aggravato in concorso ex art. 625 Codice penale, che disciplina le circostanze aggravanti di questo delitto contro il patrimonio, sancendo che la pena prevista per il reato del furto possa essere aumentata da due a sei anni di reclusione e da 927 a 1.500 euro di multa se la condotta è commessa con una circostanza aggravante – come l’introduzione in un edificio, o da tre a dieci anni di reclusione e da 206 a 1.549 euro di multa se invece ricorrono almeno due tra le circostanze previste dalla norma.

Si attendono ora gli sviluppi del processo che dovrà valutare la condotta della coppia di donne.

Gestione cookie