Un detenuto del carcere di Teramo, già noto per episodi di violenza, ha tentato di strangolare un agente di polizia penitenziaria, soccorso da alcuni colleghi.
Non si placano i tumulti nel carcere di Teramo che è diventato scenario dell’ennesimo caso di aggressione, ai danni degli agenti di polizia penitenziaria. Un agente infatti, ha subito un tentativo di strangolamento da parte di un detenuto. A denunciare l’accaduto, avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 25 novembre, sono ancora una volta i sindacati di polizia penitenziaria, che ribadiscono l’inadeguatezza delle risorse in mano alla polizia.
L’aggressione ai danni dell’agente di polizia penitenziaria nel tardo pomeriggio di sabato 25 novembre, presso la casa circondariale di Teramo, è stata messa in atto da un detenuto che è già noto per episodi di violenza, avvenuti nelle scorse settimane. I sindacati precisano che:”Soltanto il pronto intervento delle esigue risorse di personale di polizia penitenziaria ha evitato lo strangolamento del collega”.
Le richieste dei sindacati
Ennesimo episodio di violenza, quello consumatosi nel carcere di Teramo nella giornata di sabato 25 novembre, quando un detenuto già noto per atteggiamenti violenti ha prima minacciato di morte e poi tentato di strangolare un agente di polizia penitenziaria. L’uomo è stato salvato dall’intervento dei colleghi, che hanno evitato lo strangolamento del collega che avrebbe potuto sicuramente portare a conseguenze peggiori.
L’agente è stato quindi trasportato al Pronto Soccorso per accertamenti e cure necessarie, per essere dimesso qualche ora dopo con una prognosi di 3 giorni. Il detenuto è originario della provincia di Pescara ed è ristretto in uno dei reparti di ‘media sicurezza’. A seguito dell’episodio, i sindacati di categoria hanno iniziato a lamentare dei trattamenti inadeguati, da parte degli organi che si dovrebbero assicurare della tutela degli agenti di polizia penitenziaria.
Le organizzazioni sindacali unite in intestazione infatti, denunciano:”l’immobilismo dimostrato dal superiore ufficio detenuti presso il Provveditorato interregionale Lazio Abruzzo e Molise, che da diversi giorni era stato allertato circa la situazione del detenuto aggressore Infatti, giorni addietro lo stesso si era reso protagonista di disordini e atti di violenza, che evidentemente erano motivo valido per un allontanamento dall’Istituto di Teramo”.
A seguito di ciò, la richiesta dei sindacati appare chiara:“chiedono l’immediato allontanamento del facinoroso in base a specifiche circolari dipartimentali e al fantomatico protocollo operativo, oramai in vigore da mesi e la contestuale rimozione del dirigente in servizio all’Ufficio trasferimenti detenuti del Provveditorato Lazio, Abruzzo e Molise” rimarcando come:”quanto applicato con zelo per certe situazioni in istituti ad esempio laziali, risulta sempre di difficile applicazione per altri istituti, soprattutto se del territorio abruzzese”.